Zone 30, sì o no? «Sono più sicure». «Macché, inutili». L'esempio di Bologna visto dai sindaci marchigiani

di Martina Marinangeli
Martedì 23 Gennaio 2024, 03:30 - Ultimo aggiornamento: 18:26 | 1 Minuto di Lettura
Zone 30, sì o no? «Sono più sicure». «Macché, inutili». L'esempio di Bologna visto dai sindaci marchigiani

In principio fu Bologna, la prima grande città italiana al ralenti. La decisione del sindaco Matteo Lepore e della sua giunta di limitare la velocità dei mezzi ai 30 chilometri orari in gran parte delle strade è assurta a caso nazionale, tanto da diventare bersaglio delle critiche del Ministro dei Trasporti Matteo Salvini. Il dicastero ha anche annunciato l’intenzione di arrivare ad una direttiva «per chiarire e semplificare il tema dei limiti di velocità, con particolare riferimento ai centri urbani».

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Nessuna retromarcia

Ma Bologna va dritta - e lenta - per la sua strada, non arretra di un millimetro. Con il piano approvato dalla giunta - ed entrato in vigore dal 1° gennaio - i 30 km/h riguardano circa il 70% delle strade dell’intero centro abitato; percentuale che arriva a sfiorare il 90% se si considera il solo perimetro della parte più densamente abitata della città.

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