Torna il Summer Jamboree e Senigallia si tuffa nell'America degli anni '50: nove giorni tutti da vivere (e da ballare)

Mercoledì 26 Luglio 2023, 19:23 - Ultimo aggiornamento: 19:25 | 2 Minuti di Lettura

Per la prima volta lo spettacolo del Fearless Devid Motordrome

Per gli appassionati di motori e non solo, per la prima volta al Summer Jamboree lo spettacolo del Fearless Devid Motordrome funzionante e l’esposizione delle meravigliose vetture “made in USA”, tutte pre 1969, provenienti dalla prestigiosa collezione della Fondazione Nicola Bulgari.

Il Fearless Devid Motordrome è un antico motordrome datato 1937, di provenienza olandese. È l’ultimo ed unico motordrome rimasto in Italia e fa parte di una ristretta cerchia di appena 20 esemplari esistenti in tutti il mondo.
Dopo anni di restauri e lavori, il Fearless Devid Motordrome è tornato a nuova vita e il Summer Jamboree ripropone per tutta la durata del Festival in Piazzale della Libertà, davanti alla Rotonda a mare, questo antichissimo spettacolo che definire “vintage” è veramente poco: proprio come allora si potranno ammirare moto d’epoca Indian datate 1926 sfrecciare su pista, un’esperienza unica e imperdibile.


Tutti i giorni del festival, dalle 17.00 alle 24.00, ci saranno spettacoli ad ogni ora. Ingresso adulti 5 euro, bambini fino a 10 anni 3 euro.


L’idea, risalente all’inizio del secolo scorso, era quella di ricreare all’interno di una gigantesca "botte" di legno dal diametro di 10 mt e dall' altezza di 5 mt, le corse su motocicletta che si vedevano nei velodromi con pista di legno. È quindi una specialità di “stunt ridin” ante-litteram, veramente preistorica, in cui si cimentò anche Elvis Presley nel film “Roustabout” del 1964.


Il Fearless Devid Motordrome venne costruito in Olanda nel 1937 su richiesta di un team americano. La stessa troupe viaggiò poi in Russia per un lungo tour, ma allo scoppio della Seconda guerra mondiale nel 1939 fu costretta dai sovietici ad abbandonare tutto e a ritornare in America. I russi fecero proprio il Motordrome e cominciarono a portarlo in tour in tutti i paesi dell’allora “cortina di ferro”, fino agli anni ’80 dove venne poi abbandonato in Sud Africa. Da lì fu riscoperto e importato in Olanda.

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