Variante Soria, il giorno della verità con i residenti in consiglio: «Non vogliamo un piano b». Ma il Comune porterà al voto le modifiche alla delibera contestata

Soria, il giorno della verità con i residenti in consiglio: «Non vogliamo un piano b»
Soria, il giorno della verità con i residenti in consiglio: «Non vogliamo un piano b»
di Thomas Delbianco
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Lunedì 25 Marzo 2024, 02:25 - Ultimo aggiornamento: 14:36

PESARO Variante di Largo Tre Martiri, dopo settimane di proteste è "il giorno della verità". La convocazione del consiglio comunale questo pomeriggio è alle ore 15. Ci sarà la finestra dedicata alle interrogazioni, poi si partirà con la variante di Largo Tre Martiri, finita al centro del dibattito cittadino, in seguito alle forti voci contrarie espresse dai residenti di Soria, che si sono riuniti in un comitato e hanno organizzato due assemblee, anche con striscioni di protesta.  Nell'ultima seduta d'assise la delibera è stata sospesa, dopo la richiesta arrivata dal consigliere Pd Michele Gambini, sostenuta da buona parte della maggioranza e dall'opposizione, mentre sette consigliere dem si erano espressi contro la sospensiva. Nel mezzo, l'assessore all'Urbanistica Mila Della Dora ha anticipato che questo pomeriggio porterà una proposta con la quale neutralizzare qualsiasi modifica alla viabilità.

Gli scenari

Ma i residenti, nell'ultima riunione che si è tenuta in settimana hanno già detto di non voler accettare nessun piano b in questa fase: così come riportato nella lettera che hanno depositato in Comune allegando 1000 firme, la delibera ora va revocata o annullata. Aggiungendo il no perentorio alla chiusura di via Caboto, no alla bretellina, al doppio senso su via Agostini, alle edificazioni nell'area verde prevista dal Prg. E qualora si procedesse con edificazioni, confrontarsi prima con i residenti e prevedere nuove soluzioni per il traffico. In ogni caso, ora sospendere qualsiasi passo in avanti attraverso la revoca o annullamento della delibera. Comitato che questo pomeriggio, come anticipato da Rosalia Cipolletta, presidente di Legambiente e residente, nell'assemblea di mercoledì scorso, sarà presente con una delegazione di 15-20 persone in consiglio.

Gruppo Zero

Intanto, interviene sulla vicenda anche Gruppo Zero: «Prima ancora di ottimizzare lo sfruttamento dei volumi edificabili, peraltro palesemente sovradimensionati per questa area, si deve progettare una viabilità capace di gestire il traffico attuale, nonché quello generato dal nuovo edificato in corso di realizzazione e da quello previsto dal comparto stesso. E' inoltre necessario valutare quale impatto possa avere la trasformazione di quest'area e come debba essere concepita affinché possa produrre benefici effetti sull’intorno e per l’intera città.

Riteniamo che l’attuale comparto debba essere frazionato, ma in soli due sub-comparti, quello dell’area ex-Suzuky e quello del distributore dei carburanti, aree che fronteggiano la Statale Adriatica».

«Eliminando i sub-comparti 3 e 4 - prosegue Gruppo Zero - sarebbe possibile potenziare l’asse viario Lungofoglia Caboto, traslando il tratto terminale che si innesta su Largo Tre Martiri per inserire il segmento mancante della ciclabile e concedere nel contempo maggior “respiro” all’edificato esistente. Anche il tratto terminale di via Agostini potrebbe essere migliorato, realizzando marciapiedi e ciclabili attualmente assenti, che potrebbero essere sviluppati nello spazio verde interposto tra le due vie».

Incalza Gruppo Zero: «L’eliminazione dei due comparti, determina l’inevitabile sacrificio di volumetrie edificabili che potrebbero essere parzialmente recuperate sull’area dell’ex-Suzuky e sull’attuale distributore di carburanti. Sacrificio che potrebbe essere ulteriormente calibrato riducendo la quota di competenza edificatoria del Comune (esattemente il 44,39%), ricercando il giusto compromesso tra la quantità e la qualità dell’intervento».

La proposta

La proposta di Gruppo Zero è quella «che prevede nell’area ex Suzuky, la realizzazione di un edificio con destinazione terziario-residenziale dotato anche di un parcheggio pubblico multipiano. Questa soluzione permetterebbe di intercettare il traffico veicolare proveniente da nord, favorendo l’accesso alla città storica attraverso la pedonalizzazione di via Pontevecchio, aggiungendo un tassello strategico al Pums. Questo scenario risulterebbe inoltre particolarmente funzionale alla riproposizione del Barchetto di roveresca memoria, ovvero alla fusione dei giardini degli Orti Giulii, del San Benedetto e della Biblioteca San Giovanni, rivitalizzando e riqualificando un’importante porzione della città». Gruppo Zero, in linea con i residenti, chiede ora di annullare l'attuale delibera.

Thomas Delbianco

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