Choc al Rinaldini di Ancona, bulla anche dopo il blitz con la sigaretta. Oggi c’è il Consiglio: rischio sospensione per la 15enne

Parola alla preside e ai professori

Choc al Rinaldini di Ancona, bulla anche dopo il blitz con la sigaretta
Choc al Rinaldini di Ancona, bulla anche dopo il blitz con la sigaretta
di Federica Serfilippi
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Lunedì 25 Settembre 2023, 02:10 - Ultimo aggiornamento: 26 Settembre, 08:24

ANCONA Non verrà valutato solo l’episodio avvenuto fuori dal cancello del liceo Rinaldini e culminato con la sigaretta spenta sulla guancia di una studentessa di 14 anni. Ma i professori, preside compresa, saranno chiamati ad un’analisi ad ampio raggio del comportamento tenuto dalla bulla 15enne fin dal primo giorno della ripresa delle lezioni. Un comportamento discutibile, considerando le note accumulate e i genitori chiamati a rapporto già tre volte. 

 


Il summit


Il Consiglio di classe si riunirà in via del tutto straordinaria oggi. In ballo c’è il destino studentesco della 15enne denunciata dalla ragazza aggredita lo scorso martedì. Tutte e due frequentano il primo anno, ma in sezioni diverse.

Si conoscono da tempo, dall’epoca delle medie. E già da allora sarebbero scattati nei confronti della ragazza più piccola degli episodi di bullismo.

Il Consiglio, che già si è mosso nei giorni scorsi per una prima valutazione, sarà chiamato a prendere in considerazione il curriculum della 15enne, che avrebbe mantenuto un comportamento da dura anche dopo il blitz contro la ragazza più piccola. L’ipotesi più probabile è quella della sospensione. Prima di qualsiasi decisione sanzionatoria, però, dovrà essere data la parola alla bulla per poterle dare l’occasione di esprimere le proprie considerazioni e, nel caso lo volesse, la personale versione dei fatti. 

Obiettivo primario


L’obiettivo primario della scuola non è quello di punire. Ma rendere gli studenti consapevoli ed accompagnarli in un percorso che non sia solo di studio, ma anche di educazione, formazione e correttezza. Possibile che la decisione del Consiglio non sia presa oggi stesso. Ci sono dei passaggi burocratici di rispettare. D’altra parte, va tutelata la 14enne aggredita, dimessa dal pronto soccorso con cinque giorni di prognosi. Ha paura di tornare a scuola e di poter trovarsi davanti la ragazzina che l’ha aggredita. L’ipotesi, per lei, è di un primo periodo in Dad per farle ritrovare la giusta serenità. E poi, accompagnarla passo passo verso il rientro in classe.
 

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