Biocarburante dai rifiuti e pannelli solari a Relluce. La variante per il progetto di Boeri va in Consiglio per ridisegnare il futuro di Ascoli

La discarica di Relluce
La discarica di Relluce
di Luca Marcolini
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Martedì 26 Settembre 2023, 02:00 - Ultimo aggiornamento: 18:42

ASCOLI - Passo avanti importante e necessario, quello che l’Arengo ha previsto per giovedì con il consiglio comunale che sarà chiamato ad approvare una variante al piano di zonizzazione acustica per consentire la realizzazione del progetto di quella che l’archistar Stefano Boeri ha definito la “fabbrica dei materiali”, ovvero il biodigestore da realizzare a Relluce. Un impianto futuristico, come già sottolineato dal sindaco Marco Fioravanti, per il trattamento meccanico e biologico dei rifiuti - che il noto architetto ha progettato per conto della società Ascoli servizi comunali - finalizzato alla produzione di biometano ed energia pulita, ma includendo anche una serie di attività di ricerca e didattiche. 

 

Il passaggio consiliare servirà, dunque, ad adeguare proprio il piano di zonizzazione acustica per quanto riguarda l’area interessata dall’intervento e consentire, quindi, il prosieguo dell’iter verso la realizzazione dello stesso.

In questa direzione, si attende anche di riuscire a sbloccare i necessari finanziamenti per la realizzazione dell’importante opera, considerando che, come confermato dal presidente di Ascoli servizi comunali Andrea Zambrini, si tratterà di un investimento di circa 18 milioni di euro e per qualche decimo di punto ma il progetto non è riuscito a rientrare tra quelli finanziati nella prima fase dal Piano nazionale di ripresa e resilienza. A tal proposito, si ora si starebbero seguendo tutti gli altri possibili percorsi di finanziamento necessari per poter sbloccare questo maxi intervento. 

Si ridisegna il futuro



Quello che si andrà a sbloccare dal punto di vista procedurale con un’approvazione in consiglio comunale della variante al piano di zonizzazione acustica è un progetto che ridisegna il futuro della zona di Relluce, prevedendo anche un impianto per produrre compost e vasi biodegradabili per attività florovivaistiche al fianco di un impianto a biometano per la produzione di metano liquido, sempre recuperando i rifiuti, che verrà rivestito da una copertura in legno per ridurre l’impatto visivo e maglia metallica perforata per consentire l’illuminazione solare, risparmiando quindi energia. 

Previsto, inoltre, un campo di produzione di energia pulita (anche con pannelli solari a copertura degli attuali impianti) di 12.368 metri quadrati di superficie. L’obiettivo è anche quello di andare a costituire una comunità energetica in grado di servire non solo lo stesso polo di Relluce, ma anche circa 7-800 appartamenti privati. L’area in questione accoglierà anche giardini botanici, un bosco dei ricordi dove verranno piantati circa settemila alberi (come sottolineato dal sindaco Fioravanti alla presentazione del progetto, l’intenzione sarebbe quella di piantarne uno ogni volta che nascerà un bambino sul territorio), una serra didattica di (mille metri quadrati) per accogliere workshop e laboratori e anche un giardino-labirinto con installazioni di artisti fatte con materiale riciclato. Inoltre, saranno avviate attività di ricerca, in collaborazione con le Università, e si organizzeranno visite didattiche col coinvolgimento delle scuole. L’ostacolo da superare è il finanziamento.

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