«Non si conoscevano». Dopo l'accoltellamento dell'amministratore di condominio, la città ha paura

«Non si conoscevano». Dopo l'accoltellamento dell'amministratore di condominio, la città ha paura
di Egle Priolo
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Lunedì 17 Maggio 2021, 09:21 - Ultimo aggiornamento: 09:26

PERUGIA - Il giovane che venerdì pomeriggio ha accoltellato l'amministratore di condominio in via della Pescara, a Perugia, non ha ancora un nome e un volto.

È solo un'ombra in chiaroscuro nelle immagini di videosorveglianza del bar davanti al quale ha sferrato tre colpi di coltello al cuore, all'addome e al braccio del quarantenne. Le indagini dei carabinieri della Compagnia di Perugia, diretti dal maggiore Pierluigi Satriano e coordinati dal sostituto procuratore Manuela Comodi, proseguono serrate e nel riserbo, in attesa di sentire la versione della vittima, che ancora non è uscita dalla terapia intensiva post operatoria cardiochirurgica. Gli inquirenti stanno ascoltando alcuni testimoni e hanno parlato con difficoltà con la fidanzata dell'amministratore, ancora scioccata dall'aver assistito inerme alla violenza esplosa dopo una lite tra il quarantenne e il suo aggressore. Forse una battuta inopportuna, una discussione con l'amministratore che da anni si batte contro i balordi nel quartiere - e che quindi non ne ha paura - e la reazione del giovane, sembra un magrebino appena diciottenne, sempre che non fosse falsa la carta d'identità consegnata alla barista per acquistare le sigarette.
E se non bastasse la follia del gesto, il coltello che scappa fuori dalla tasca solo per aver ragione in un confronto, appare inquietante il particolare che si sta facendo avanti e cioè che i due non si conoscessero. All'inizio nel quartiere, infatti, circolava la voce che potesse trattarsi di un ex inquilino che l'amministratore aveva allontanato dal condominio in nome della sua battaglia a spaccio e degrado, come successo già in diverse occasioni. Ma invece adesso emerge la possibilità che i due non si fossero mai visti prima. Quindi non una lite dovuta a loro precedenti personali, a scontri pregressi, ma una violenza ancora più immotivata e spaventosa. In pratica, si insiste nel quartiere, chiunque avrebbe potuto essere al posto del quarantenne, prendersi tre coltellate per un'occhiataccia. E non avere la sua fortuna.
Perché i medici del Santa Maria della misericordia, prima al pronto soccorso e poi nella sala operatoria con l'equipe del cardiochirurgo Davide Di Lazzaro, hanno fatto un mezzo miracolo, riparando la lesione al ventricolo che poteva essere fatale.

Però l'uomo è ancora ricoverato in terapia intensiva, nonostante le voci scorrette circolate ieri in giornata, a causa di versamento pleurico per cui i dottori hanno ritenuto opportuno ritardare ancora il trasferimento in reparto, tra i “fuori pericolo”.

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