La dieta dei mondiali
16 chili di pollo a settimana

La dieta dei mondiali 16 chili di pollo a settimana
di Carla Massi
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Giovedì 29 Maggio 2014, 20:08 - Ultimo aggiornamento: 21:44
ROMA - Sedici chili a settimana. Tra, ali, petti e cosce tanti saranno i chili di pollo che manger la squadra azzurra durante i Mondiali in Brasile. Tre volte a settimana, 150 grammi a porzione. Cucinati alla piastra o scaloppine a pranzo per non appesantire gli atleti in vista dell’allenamento pomeridiano. In versione straccetti con rucola, bocconcini con verdure, coscia arrosto.

Il pollo, dunque, come piatto forte della dieta che seguiranno i calciatori. Un menù arricchito dalla pasta, in mille varianti, riso con prosciutto crudo, radicchio e noci o gamberi e zucchine, verdure e pesce.

«E’ necessario apportare sia carboidrati che proteine – spiega Luca Gatteschi, medico della Nazionale – il calcio è infatti uno sport con impegno energetico considerevole. Per noi è fondamentale varietà e qualità, senza rinunciare al gusto: è finita l’epoca in cui gli atleti erano costretti ad un’alimentazione monotona e proponiamo sempre diverse alternative per favorire le preferenze individuali dei calciatori».

Le carni bianche costituiscono una fonte di proteine animali con alta digeribilità: il contenuto proteico va dai 17 grammi dell’ala con la pelle ai 23 del petto per cento grammi. mentre è ridotto il contenuto in grassi e in colesterolo. «Nei giorni di allenamento il menù si compone di un primo con la pasta con condimenti leggeri come verdure, formaggi magri, pomodorini freschi o riso ad insalata oppure cereali e farro. Quindi un secondo di pesce come salmone o pesce spada o carne bianca, petti di pollo o tacchino ma anche coniglio. Verdure sì ma con moderazione perché rallentano la digestione. Mentre per cena ne consumano porzioni abbondanti. A cena può rientrare anche la carne rossa o le uova. Per quanto riguarda la frutta privilegiamo ananas, frutti di bosco, kiwi, bacche rosse che non danno problemi di fermentazione. Non proponiamo invece la macedonia, nel mix potrebbe esserci, infatti, qualche elemento che crea fastidio al singolo giocatore».

Rispetto al solito i calciatori mangeranno più salato perché con il sudore perdono anche sodio e non reintegrandolo perderebbero altri liquidi. «Contrariamente alle indicazioni per le persone normali sedentari che devono limitare l’introito di sale negli alimenti – spiega ancora Gatteschi – in quei giorni è importante che non abbiano una dieta povera di sodio».
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