Giovagnoli e Rossi vincono anche la Coppa d'Irlanda con il Dundalk: «Confermati dopo il trionfo»

Gli apecchiesi Filippo Giovagnoli e Giuseppe Rossi dopo il trionfo nella finale di Coppa d'Irlanda con il Dundalk
Gli apecchiesi Filippo Giovagnoli e Giuseppe Rossi dopo il trionfo nella finale di Coppa d'Irlanda con il Dundalk
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Lunedì 7 Dicembre 2020, 23:20

APECCHIO - Gli apecchiesi doc Filippo Giovagnoli e Giuseppe Rossi, rispettivamente allenatore e vice del Dundalk, squadra della Premier Division irlandese, brindano in Coppa e la piccola cittadina si ubriaca di gioia con notti magiche. E così la loro giovanissima storia continuerà. Un sogno avveratosi grazie alla finale vinta domenica sera per 4-2 dopo i tempi supplementari contro lo Shamrock Rovers con caroselli di auto e centinaia di tifosi festanti, nonostante le ristrettezze dovute al Covid. Nonostante tutto, la voce di Filippo è tranquilla, con le emozioni che forse sono scivolate via con il passare delle ore. E non c’è bisogno di domande. «Devo dire che la Coppa qui è importante come il campionato e vincerla è una meta prestigiosa - dice Giovagnoli - L’obiettivo primario era quello di qualificarci per i gironi di Europa League e siamo arrivati terzi nel campionato. Direi mete centrate e si può anche parlare della classica ciliegina sulla torta».

Lo Shamrock Rovers era «tecnicamente superiore - ammette Filippo - ma è altrettanto vero che al deficit tecnico e all’arroganza abbiamo risposto con la nostra forza fisica e con un grande cuore, oltre alla grinta di voler vincere questa Coppa».

Una vittoria per la quale erano spronati da tantissimi apecchiesi con un tifo sfrenato diretto dal neo consigliere regionale Giacomo Rossi, fratello di Giuseppe. Si ritornerà ora a New York? La risposta è chiara: «Siamo stati confermati per il prossimo campionato. Il 13 sarò a casa per le vacanze natalizie e non mancherò di fare incetta dei miei passatelli – scherza Giovagnoli – Ai primi di gennaio penseremo al mercato e alla preparazione per ricominciare un’altra avventura a febbraio». Sempre, quindi, sotto il cielo d’Irlanda.

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