Dirty soccer, audizioni per il Teramo
Di Nicola interrogato dai magistrati

Il procuratore Figc Stefano Palazzi
Il procuratore Figc Stefano Palazzi
di Stefano Dascoli
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Mercoledì 1 Luglio 2015, 09:48 - Ultimo aggiornamento: 09:49
L'AQUILA - Sono giorni cruciali per l’inchiesta Dirty Soccer su un presunto giro di partite combinate e scommesse illegali.



Il procuratore federale Stefano Palazzi vuole fare in fretta: ieri ha rivelato di aver acquisito gli incartamenti relativi a Savona-Teramo e di aver concordato con la Procura di Catanzaro, da cui è partita l’inchiesta, un calendario di audizioni. «Sarà una lotta contro il tempo» ha detto, forte in ogni caso del pieno appoggio della federazione che gli ha messo a disposizione, come ha annunciato il presidente Tavecchio, nuovi strumenti per accelerare al massimo i tempi dei processi sportivi.



LE TAPPE

L’obiettivo, ambiziosissimo, è eguagliare il timing dell’inchiesta cremonese, arrivata al secondo grado intorno al 17-18 agosto. L’altra novità di giornata, come detto, è la conferma delle audizioni per tutti e cinque gli indagati di Savona-Teramo. E dunque, tra loro, anche il presidente biancorosso Luciano Campitelli, il ds Marcello Di Giuseppe e l’ex direttore dell’area tecnica dell’Aquila, Ercole Di Nicola. E’ una scelta importante perché a lungo era stata paventata la possibilità che Palazzi potesse procedere senza interrogatori, semplicemente con i faldoni arrivati da Catanzaro. Comunque ci vorranno almeno una decina di giorni prima delle audizioni, visto che ci sono ancora tanti personaggi della prima fase da ascoltare.



LE RESPONSABILITA’

Secondo l’accusa la gara, che è valsa la promozione dei Diavoli in B, è stata combinata. Ma da Teramo continua ad emergere un certo ottimismo sugli addebiti a Campitelli, nodali perché da quelli passa la chance di conservare la Cadetteria. L’avvocato Libera D’Amelio, che segue sia Di Nicola che Di Giuseppe, parla addirittura di «presenza fantasma» del patron. Le carte sono ancora off-limits e, dunque, la situazione è tutta da valutare.



IL DIRIGENTE ROSSOBLU’

Nel frattempo comincia a prendere forma il percorso penale delle vicende che riguardano Ercole Di Nicola. Ieri si è tenuto un interrogatorio dinanzi al Gip di Teramo, Domenico Canosa. E’ la prima volta che Di Nicola parla a un magistrato dopo l’incontro fiume con gli emissari della Procura sportiva, durato dieci ore. Davanti a Canosa l’ex dirigente rossoblù è stato chiamato a rispondere della presunta combine di L’Aquila-Tuttocuoio perché il reato si sarebbe concretizzato nel Teramano (in particolare, secondo le intercettazioni, in un hotel). La linea tenuta è stata la stessa dell’altro giorno: «Ha negato qualsiasi tipo di combine» ha spiegato la D’Amelio. «Per la prima volta ha parlato con un magistrato - ha aggiunto il legale - ed è contento di poter dare voce ai suoi pensieri. Il Gip Canosa ha spiccate qualità professionali e umane. L’ha ascoltato per un’ora e mezza».



LA FRANTUMAZIONE

Nel frattempo cominciano ad arrivare a Di Nicola le notifiche dei vari Gip. Caduta l’accusa di associazione a delinquere già nelle primissime fasi, infatti, i presunti reati sono stati «spacchettati» nelle varie sedi in cui si sarebbero consumati. Ieri è stata notificata un’ordinanza dal Gip di Velletri (su Pisa-Torres e Juve Stabia-Lupa Roma), altre sono in arrivo da L’Aquila, Rimini, Lamezia e Macerata. Per il momento la D’Amelio non presenterà istanze singole, per lo meno non prima di venerdì quando a Roma si terrà l’udienza di fronte al Tribunale del Riesame. E’ in quella sede che Di Nicola punta ovviamente a tornare in libertà. La frantumazione degli episodi porterà l’ex dirigente rossoblù a dover discutere delle varie partite oggetto dell’inchiesta davanti a parecchi giudici.
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