Ascoli, che fischi. Adjapong: «È mancato il carattere ma reagiremo»

Ascoli, che fischi. Adjapong: «È mancato il carattere ma reagiremo»
Ascoli, che fischi. Adjapong: «È mancato il carattere ma reagiremo»
di Anna Rita Marini
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Giovedì 22 Settembre 2022, 02:15

ASCOLI Claud Adjapong definito il tutto fare, tra difesa e centrocampo, ieri ha parlato del suo arrivo in bianconero tra passato, presente e futuro. «Quella con l’Ascoli - ha detto - è stata una trattativa lunga perché dovevo prima risolvere qualche dettaglio col Sassuolo, già da un paio di settimane si parlava del mio arrivo in bianconero. L’Ascoli l’ho voluto fortemente perché mi avevano parlato bene dell’ambiente e poi conoscevo il tecnico dai tempi del Sassuolo. Questa è stata una spinta maggiore per arrivare qui dove ho trovato un gruppo sano, importante, giovani forti e un buon mix con quelli di esperienza. Molti ragazzi li avevo affrontati da avversari, cito ad esempio Nicola Falasco». 


Caratteristiche tecniche


Adjapong, prevalentemente terzino ed esterno di centrocampo, è un calciatore universale, in carriera ha ricoperto tutti i ruoli di movimento, ad eccezione della punta. Il calciatore racconta il periodo di formazione nelle giovanili del Sassuolo: Cresciuto nelle giovanili del Sassuolo Il giocatore spiega il suo ruolo di giocatore tutto fare tra difesa e centrocampo. «Ho iniziato come esterno d’ attacco, ma, l’anno in cui giocavo negli Allievi, il tecnico Bedogni decise di farmi giocare come terzino. Quando si è piccoli si ha solo voglia di fare gol, quindi ero arrabbiato, non capivo la scelta. Il tecnico mi spiegava che secondo lui il mio ruolo in futuro sarebbe potuto essere quello del terzino. L’anno seguente sono passato in Primavera e didatti l’ allora tecnico Mandelli mi schierò terzino destro. Da lì è partita la scalata. Anche se all’occorrenza, quando c’era da ricoprire un altro ruolo, ho fatto l’esterno, il mediano, la mezzala e anche il terzino sinistro, mi chiamano jolly per questo.

L’aver ricoperto ruoli differenti nelle giovanili mi ha aiutato ad essere pratico e duttile. L’anno scorso con Stellone alla Reggina sono stato impiegato anche come difensore centrale di destra quando giocavamo a tre. Quando c’è da aiutare la squadra ci si mette a disposizione e si cerca di fare il meglio possibile».


Le aspettative


Ora Claud ha tante aspettative e la speranza di rinascere nell’ Ascoli. «Sì, in passato c’erano davvero tante aspettative su di me, ne parlavano tutti, poi c’è stato un rallentamento nel mio percorso di crescita, hanno influito qualche infortunio e scelte diverse di qualche allenatore. Due anni fa a Lecce stavo facendo bene, stavo giocando con continuità, poi mi sono rotto il tendine di Achille. Ora sono felice d’essere qui, la società mi ha fatto tre anni di contratto, questo significa che posso lavorare per il futuro e devo cercare di tornare quel giocatore di cui tutti parlavano, sta solo a me lavorare in campo e cercare di dare il massimo». In maglia bianconera è subentrato due volte: a Donati a Perugia come terzino destro, a Giordano col Parma a sinistra. «Pian piano sto cercando di prendere la forma fisica, mi sono sempre allenato, ma quando sono arrivato qui i miei compagni avevano già giocato cinque partite, quindi mi mancano i minuti nelle gambe, spero di prenderli il più velocemente possibile. Nelle ultime due gare in generale è mancata la cattiveria e questo ci deve far riflettere bene. Analizzando le partite col mister è emerso che in molte occasioni avremmo potuto fare scelte diverse. La B è così, quando non vinci devi fare in modo di non perdere, invece abbiamo preso due schiaffi e ora con la sosta dobbiamo rimetterci a posto e analizzare le lacune per andare a Benevento col fucile puntato e più carichi che mai».
 

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