Quando Paulo, controllando il pallone in corsa, è riuscito non solo a non farsi recuperare ma addirittura a distanziare Sensi che correva senza sfera e a battere Di Gregorio, l'urlo dell'Olimpico e la Dybala-Mask liberatoria dell'argentino, hanno offuscato il ghigno di Mourinho in panchina. José si è girato verso il vice Foti e ha abbozzato un sorriso sornione dei suoi. Perché il portoghese è il primo a sapere che la stagione della Roma, al netto di una squadra che sta crescendo sempre di più come gruppo, passa per i piedi della Joya. È lui il top player che deve regalare il salto di qualità. Poi è chiaro, sarà fondamentale il contributo di tutti: Abraham con i suoi gol, Pellegrini sempre più leader e jolly, Smalling baluardo di una difesa che in 4 giornate ha subito soltanto una rete su palla inattiva (con Rui Patricio ormai collezionista seriale di clean sheet: 25 su 58 gare, il 43% delle volte), Wijnaldum quando tornerà a gennaio, Cristante e Matic nell'attesa dell'olandese. Come in un puzzle tutti hanno la loro specificità e risulteranno fondamentali. Per cosa? José non ce ne vorrà ma in un campionato senza padroni, porsi dei limiti è sbagliato. Come sognare a occhi aperti, perché poi il risveglio rischia di essere brusco. Per dirla alla Mou, meglio quindi pensare step by step, passo dopo passo, partita dopo partita. Ma senza abbassare l'asticella in partenza.
Roma-Monza, le pagelle: Dybala quota 100, Smalling è ovunque
PUNTI DI FORZA
Anche perché, nonostante sia prima in classifica, la Roma sembra ancora lontana dall'esprimere il massimo delle proprie potenzialità.
I LIMITI
Probabilmente anche chi sta meglio perché sono bastati due ko muscolari a Kumbulla (lesione bicipite femorale sinistro) e al Faraone (lesione muscolo psoas) - torneranno dopo la sosta -per tornare a fare i conti con un turnover nuovamente limitato in vista del tour de force che attenderà la Roma nei prossimi 18 giorni (5 gare, 3 di campionato e 2 di Europa League).Chissà che questa penuria dietro, non possa rivelarsi però la svolta tattica per un ritorno alla difesa a quattro. Non sono in pochi gli osservatori (Boban in primis) che ritengono che una Roma schierata col 4-3-3 o con il 4-2-3-1 «avrebbe maggiori possibilità d'inserirsi nella lotta per il titolo». La palla passa a José.