Febbre Coez: il cantante manda
in visibilio una regione intera

Febbre Coez: il cantante manda in visibilio una regione intera
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Mercoledì 1 Novembre 2017, 13:02 - Ultimo aggiornamento: 13:05

SENIGALLIA - S può davvero parlare di febbre Coez, o forse sarebbe meglio dire un virus. Perché quello che è accaduto ieri sera, martedì 31 ottobre, al Mamamia di Senigallia ha davvero dell’incredibile. Coez, all’anagrafe Silvano Albanese, ha contagiato migliaia di fan arrivati da ogni parte della regione. Del resto era la prima data del Faccio Un Casino Tour, una serie di concerti che lo vedrà esibirsi solo nei migliori club italiani, ma già tutti soldout da settimane.
 

 



Coez, 34 anni e sulla scena rap “a modo suo” da sempre, è salito sul palco poco dopo le 22.30, ma già l’aria era parecchio elettrizzata. Una band attrezzatissima con batteria, chitarra, basso, piano e dj, il logo “COEZ” bello impresso sullo sfondo per tutta la durata del live e poi lui, acclamatissimo appena piombato sul palco sulle note di Ciao. Si faceva quasi fatica a percepire la voce del cantante, tanta era forte quella dei suoi fan.


Come un fiume in piena, Coez ha sfoderato tutti i suoi successi, partendo dalle canzoni più spensierate e leggere. Quindi Forever Alone, Occhiali Scuri e Siamo Morti Insieme (pezzo più datato ma conosciutissimo dal pubblico).


Poi il live ha virato su toni più cupi, in pieno stile Coez. Ecco le note de Le Luci della Città (disco d’oro) che ha mandato completamente in delirio tutti i presenti. Accendini e telefonini a illuminare l’artista, sorpreso e quasi commosso da tanto calore. Poi ancora pezzi introspettivi come Taciturnal, E Yo Mamma, Delusa Da Me, Lontana Da Me, Parquet e Niente Che Non Va. Brani che raccontano la vita dell’artista non-artista. Ovvero il Silvano alle prese con situazioni familiari e sentimentali pesanti e spesso struggenti.


Si è creata una grande empatia con il pubblico e in più di un’occasione Coez si è sporto a bordo palco stendendo il microfono ai suoi fan che cantavano letteralmente al suo posto.
Poi ancora una sterzata verso toni più allegri con Non Erano Fiori, prima di fiondarsi sul clou del concerto. Via gli strumenti, sul palco solamente il pianoforte. Luci basse e Coez intona Vorrei Portarti Via. Un brano pesante, drammatico, intimo. Amato dal grande pubblico. “Vorrei portarti via, via con me. Ma non lo so dove vado mai”, ecco il ritornello in cui Coez ha faticato per sovrastare la voce dei fan. E come in una sorta di medley, terminato il brano ecco subito un’altra sassata al cuore: Le Parole Più Grandi. “Ho scritto le parole più grandi di me, ci pioveranno addosso come grandine. Ti ho fatto da ombrello, ma adesso che il tempo si è fatto più bello non ti servirò”. Lacrime, applausi, grida, brividi.


Un momento toccante in cui l’artista ha dato la sua anima al pubblico. Quasi come volesse ogni tanto far rialzare i ritmi, Coez è poi ripartito con un altro brano dalle musiche più “up” come Costole Rotte, ma il finale ha colpito tutti.


Ali Sporche, uno dei brani più belli datato 2012. Conosciuto a memoria dai fan ed è stata la dimostrazione di una cosa: Coez non è l’artista del momento, destinato a scomparire. Certo, col suo ultimo album Faccio Un Casino ha conquistato dischi d’oro e di platino a non finire, ma è come se i suoi fedelissimi ammiratori non aspettassero altro. Come se negli ultimi cinque anni i suoi fan lo avessero ascoltato quasi in silenzio, aspettando il momento in cui l’artista sarebbe stato consacrato nella scena musicale italiana.


E quel momento è arrivato nel 2017. Il live si è chiuso con le sue hit Jet, Mille Fogli, il brano dei brani Faccio Un Casino e poi lei, la più amata in assoluto: La Musica Non C’è. Coez è dovuto andare con un filo di voce, perché ci hanno pensato i fan a cantarla tutta dall’inizio alla fine, sovrastando parole e musica. Il concerto si è chiuso con La Strada è Mia, quasi velocemente, come se l’artista non avesse più le forze di proseguire, inondato di applausi a scena aperta.
Un concerto che resterà nella storia del Mamamia di Senigallia.

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