Laura Pausini, 30 anni di carriera, che la festa abbia inizio. In poco più di 24 ore, 7000 chilometri e 3 concerti. Partita domenica dall’Apollo Theatre di NY, passando da The Music Station di Madrid, è arrivata ieri sera al Teatro Carcano di Milano, dove si è concluso il tour de force auto-celebrativo. Con l’hashtag #Laura30 passa in rassegna grandi successi, milioni di dischi venduti, gli oltre 45 premi, tra cui il Grammy Award (prima e unica italiana a vincerlo), 4 Latin Grammy, la nomination agli Oscar, il Golden Globe. Era esattamente il 27 febbraio del 1993 quando una giovanissima artista di Solarolo si faceva notare, stravincendo la sezione Novità del Festival di Sanremo con “La Solitudine”. “Marco se n’è andato", sostituito ad “Anna se n’è andata”, diventa un tormentone e il brano fu tradotto in varie lingue. Impegnata nel sociale, sostenitrice dell’Unicef, tra le artiste del panorama italiano acclamate all’estero, per la Pausini nel 2006 arriva l’onorificenza di Commendatore dell’Ordine al merito della Repubblica italiana che le fu consegnata dall’allora sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Gianni Letta. Da “Strani amori”, “E ritorno da te”, a “Non c’è”, “Simili”, “Non ho mai smesso”, “Una storia che vale”, “Incancellabile”.
Gaffe e polemiche
Trent’anni che, forse perché mal consigliata, sfogliano anche pagine di gaffe e polemiche.