“Lisippo, serve
un accordo per il rientro”

“Lisippo, serve un accordo per il rientro”
3 Minuti di Lettura
Domenica 16 Marzo 2014, 00:33 - Ultimo aggiornamento: 17 Marzo, 08:07
ROMA - Comunque vada all'udienza del 7 maggio in Cassazione - che deve decidere se convalidare o meno la confisca della statua di 'Lisippo’, da 40 anni in possesso del museo Getty di Malib, California - molto probabile che non sar per effetto di una decisione della magistratura italiana che il bellissimo bronzo, uno dei reperti archeologici pi preziosi del mondo, costato un occhio della testa anche a un miliardario della portata di Paul Getty, torner in Italia.

“Solo un accordo tra il nostro Paese e il 'Getty trust' - spiegano infatti i legali del museo californiano, Alfredo Gaito e Maurizio Giannone - potrà portare, forse, al rientro della statua dell'Atleta vittorioso in tempi relativamente veloci” .

“Altrimenti - proseguono gli avvocati romani che insieme al collega milanese Emanuele Rimini formano il 'team' difensivo del museo californiano - potrebbe essere molto difficile convincere i giudici americani, se saranno chiamati a delibare la confisca nel caso di passaggio in giudicato di questa misura, che il 'Getty' deve restituire un bene per la sua illecita provenienza nonostante nessuno sia mai stato condannato per la vendita della statua”.

Anzi, la posizione di tutte le persone finite sotto inchiesta per il commercio di quello che comunemente viene chiamato 'Getty Bronze’ - 'pescato’ in acque internazionali al largo di Fano nel 1964 - è stata archiviata, sia in Italia che in Germania, e i pescatori sono stati “addirittura assolti” .

Per non parlare del fatto che “mai, nel corso di questi lunghi decenni dato che la statua è stata acquistata il 27 luglio 1977 per la cifra astronomica di 3,9 milioni di dollari, il 'Getty museum' o il Getty Trust - rilevano Gaito e Giannone - sono stati oggetto di indagine da parte delle autorità italiane, che mai hanno adombrato responsabilità penali in capo al legittimo proprietario di questo capolavoro di altissimo valore archeologico” .



Secondo gli avvocati, se l'Italia voleva il ritorno della statua - l'unica ancora 'in vita’ di quelle che adornavano lo stadio di Olimpia - “avrebbe fatto meglio ad appellarsi alle norme del diritto privato internazionale aprendo una controversia civilistica, come ha sempre suggerito l'Avvocatura dello Stato, e non insistere, come invece ha fatto la magistratura di Pesaro, per un provvedimento penale di confisca” .



Gaito e Giannone non hanno dubbi: per la 'forma mentis' degli americani, e poco importa se sarà una Corte federale o un giudice di Malibù ad occuparsi del 'Lisippo’, “è inconcepibile applicare una sanzione punitiva, come la confisca, in assenza di un colpevole e lo è ancora più in presenza di un museo della portata del 'Getty' che alla luce del sole, e dando notevole risalto internazionale all'affare, ha acquistato questa statua dopo numerosi accertamenti legali e la sta esponendo da trenta anni senza fare pagare il biglietto al pubblico e tenendola in perfetto stato di conservazione con ingenti spese” .

“Per non parlare del fatto che tutta Villa Getty - fanno presente i due avvocati - è stata realizzata per ospitare l'Atleta, e il museo se spodestato dal suo 'Lisippo’ potrebbe anche chiedere all'Italia il risarcimento dei costi di costruzione visto che è stato progettato 'ad hoc' ” .



Comunque, guardando all'udienza di maggio, non è escluso che anche la Cassazione non continui il rimpallo di competenza - andato in scena lo scorso 25 febbraio - a decidere il destino della statua passato dalle mani della Prima sezione penale a quelle della Terza sezione. Inoltre, gli 'ermellini’ potrebbero anche decidere di attendere che una decisione in tema di confisca, che avrebbe riflessi sul futuro del 'Lisippo’ , sia decisa dalla Grande Chambre della Corte Ue dei Diritti Umani che sembrerebbe incline a non avallare gli atti di confisca in mancanza di un colpevole o in presenza di prescrizione del reato. Ci sono dei tribunali, come quello di Tivoli, che hanno già rinviato le cause in calendario in attesa del verdetto comunitario. Per ora tutto sembra remare affinchè l’Atleta rimanga ancora a lungo nella sua dimora californiana.
© RIPRODUZIONE RISERVATA