DRD presenta “DeFuera” con Ghali, Madame e Marracash

Dario Faini
Dario Faini
di Filippo Ferretti
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Mercoledì 15 Luglio 2020, 18:20
ASCOLI  - Il maestro si dà ancora al pop, mettendo di nuovo la sua firma in bella vista. Ci aveva già preso gusto lo scorso anno, quando con il produttore Charle Charles e i suoi amici musicisti Mahmood, Sferaebbasta e Fabri Fibra aveva dato vita al grande successo chiamato “Calypso”, in cui il reggaton sposava felicemente climi elettronici. Adesso per Dario “Dardust” Faini è la volta di un nuovo esperimento musicale di matrice popolare, in uscita il prossimo 17 luglio nelle radio. 

La novità dell’estate
Si tratta del brano “ DeFuera”, destinato a candidarsi a diventare un altro dei pezzi indimenticabili dell’estate. In realtà il pezzo non avrebbe proprio tutte le caratteristiche classiche del “tormentone”, perché vanta una struttura che rischia di allontanarlo da quel genere. La novità più grande è che la canzone uscirà a firma DRD, ovvero l’acronimo di Dardust, il nome che ha ormai caratterizzato la figura di Faini, colui che negli ultimi anni ha firmato alcuni dei maggiori successi pop italiani, come il trionfo attuale dell’estate intitolato “Guaranà” ad opera di Elodie e ovviamente il pezzo vincitore di Sanremo 2019, “Soldi” cantato da Mahmood. Nel tentativo di differenziare i suoi vari progetti, a partire da quello strumentale di matrice neoclassica, la firma DRD verrà usata da oggi in poi per caratterizzare i progetti legati alla musica leggera. 

Il brano condiviso con tre voci 
“DeFuera”, il primo singolo di questo nuova fase, è condiviso con tre voci di artisti molto amati, ovvero Ghali, Madame e Marracash, portando l’idea di tormentone sempre più in campi diversi dal pop, mescolando anche in questi caso differenti sonorità: dalle mediorientali a quelle caraibiche, immettendosi tuttavia sempre nei climi del pop contemporaneo. «“DeFuera” è un brano che rispecchia la mia visione circa la contaminazione musicale del futuro», racconta Dardust, ricordando che nel pezzo vi è la presenza della Wave Latin, filone dal sapore esotico mediorientale e, ovviamente, l’onnipresente parte elettronica, che affonda le radici nella passione che da sempre Faini ha per gruppi storici come Daft Punk o Chemical Brothers. 
 
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