C'è Debora Caprioglio a Civitanova
con "Lei è ricca, la sposo, l'ammazzo"

C'è Debora Caprioglio a Civitanova con "Lei è ricca, la sposo, l'ammazzo"
di Emanuele Pieroni
3 Minuti di Lettura
Lunedì 14 Dicembre 2015, 19:31 - Ultimo aggiornamento: 3 Dicembre, 21:28
CIVITANOVA - Civitanova si prepara ad inaugurare la stagione di prosa con "Lei è ricca, la sposo, l'ammazzo" al Teatro Rossini.

Sul palco con Gianfranco Jannuzzo la protagonista della commedia di Patrick Rossi Gastaldi sarà Debora Caprioglio, che ci ha raccontato della sua straordinaria carriera e dello spettacolo in scena il 4 dicembre alle ore 21.

Uno spettacolo che gira l'Italia da circa due anni e che riscuote ancora consensi. Quale è il segreto?
Sì, il pubblico è sempre soddisfatto. E' uno spettacolo divertente e che fa ridere con qualità. Garbo, dinamismo e ritmo si mescolano in personaggi dai profili singolari e interpretati da attori straordinari, ad eccezione della sottoscritta ovviamente. A proposito di attori, il segreto sta anche nel rapporto che si è creato in questo gruppo, c'è affiatamento, ci divertiamo sul palco e fuori e questo il pubblico lo percepisce. Non è un caso se questa commedia è così richiesta dopo due anni dalla prima volta che l'abbiamo portata in scena.

Il teatro è un'arte nomade, tuttavia le sue tappe marchigiane non sono solo lavoro?
Ho girato l'Italia in lungo e in largo grazie al teatro. Ma le Marche sono la mia seconda casa, visto che mio marito (Angelo Marasca, anche lui attore ndr) è di Castelfidardo. E' capitato spesso che la professione mi portasse in questa straordinaria regione, ma capita altrettanto spesso che nelle Marche trascorra il mio tempo libero. Spirito ospitale e scorci che cambiano radicalmente.

A proposito di cambiamenti radicali, lei ha esordito nel cinema, come protagonista, nel 1988. Da allora la sua carriera non ha conosciuto declino e molti, oltre al talento e alla preparazione, le riconoscono una grande capacità di cambiare registro, di vestire panni sempre nuovi...
Credo che il lavoro sia una fetta importante della vita e che quindi il lavoro come la vita stessa debba essere evoluzione continua. Ancorarsi a stereotipi non solo non paga, ma probabilmente non fa sentire nemmeno appagati. Si punta su ciò che si vuole esprimere e il cambiare registro diventa qualcosa di naturale, assumendo i contorni dello stimolo personale a cimentarsi in nuove esperienze, siano esse di vita o professionali.

Rende l'idea del cammino. Un percorso che, nel suo caso, ha incontrato il sacro fuoco del teatro quando già il cinema e la televisione l'avevano resa famosa...
Sì, era il 1997 ed il teatro, che già amavo, è diventato la mia grande passione. Tuttavia il teatro è un marito difficile e che ti chiede tanto, ma a oggi non sono ancora stanca e c'è voglia di andare avanti con questa relazione. Senza contare le emozioni che riesce a dare.

Cinema, teatro e Tv. A quali personaggi interpretati è rimasta più legata?
La televisione merita un discorso a parte, perché è un ambiente veloce per definizione e quindi, forse, non c'è tempo di affezionarsi particolarmente ai personaggi che si interpretano. Però così a freddo potrei dirle Francesca di "Questo nostro amore". Per il cinema, invece, sicuramente il personaggio di Ghisola, nel film "Con gli occhi chiusi" di Francesca Archibugi. Quell'interpretazione ha segnato la svolta nella mia carriera e nella mia vita. Quanto al teatro, infine, le ho già detto che è il mio grande amore e non posso non risponderle che il personaggio a cui sono più legata è sempre l'ultimo che interpreto e, quindi, Albertina di "Lei è ricca, la sposo, l'ammazzo". Però, sempre relativamente al teatro, posso aggiungere che da veneziana ho un sogno: la Locandiera di Goldoni.

E qual è il consiglio che si sente di dare ai giovani per realizzare i loro sogni?
Innanzi tutto quello di continuare a coltivarli, con tenacia, impegno e costanza. Nonostante tempi difficili. Quanto al mondo dello spettacolo, poi, vale il solito consiglio di studiare, studiare e ancora studiare, a cui aggiungo quello di fare massima attenzione alle persone che si incontrano e che promettono chissà che cosa. Il filtro necessario dev'essere quello della consapevolezza che nulla è mai regalato e che tutto si conquista passo dopo passo. I traguardi facili non esistono e, quando, esistono, durano davvero poco.
© RIPRODUZIONE RISERVATA