PORTO SANT'ELPIDIO - «Enrico Caruso, un cantante pop che oggi sarebbe il re dei social». È la lettura offerta dal musicista Danilo Rea che stasera (ore 19) salirà sul palco dell’ippodromo Mori insieme all’attrice e voce narrante Barbara Bovoli per lo spettacolo “Omaggio a Enrico Caruso”, appuntamento organizzato in collaborazione tra Sant’Elpidio Jazz Festival e Civitanova Classica Piano Festival.
Uno spettacolo evento firmato Alessandra Pizzi, lanciato l’anno scorso nel centesimo anniversario dalla scomparsa di Caruso. Bovoli recita i testi scritti da Dorothy Park, la moglie americana del tenore italiano, dal primo incontro a New York, sino al rientro a Sorrento, prima della morte dell’artista. L’altro pilastro dello spettacolo è rappresentato dalle note del pianoforte di Danilo Rea, interprete di quella musica “unica” e scevra da scompartimenti ed etichette. La sua idea sul tenore italiano non deve essere interpretata in maniera negativa ma anzi esalta una peculiarità di Caruso che, spiega Rea: «È partito dalle aree liriche per finire con le canzoni napoletane. Era un grandissimo comunicatore». Lo stesso Rea, definito pianista jazz, è spesso protagonista di progetti trasversali che dalla musica italiana (con Mina, Paoli e tanti altri) si estendono fino alla classica (la più recente con il pianista Ramin Bahrami).
La fuga dai canoni
«Non sfuggo al jazz ma ai jazzisti che mi costringono a suonare dentro i canoni di questa musica» precisa lo stesso musicista, che poi prosegue: «Continuo a studiare il jazz e il suo linguaggio ma poi cerco di modificarlo applicandolo ai vari progetti e situazioni come è anche quella di stasera a Civitanova Marche» Rea ricorda come il lavoro di improvvisazioni jazz sulle arie d’opera sia partito nel 2003 (con il disco “Lirico” per l’etichetta Egea) e dalla sua ammirazione per Puccini.