Il sassofonista Bisogno dopo il successo al Premio Urbani a Camerino: «Vincere qui, una svolta, ma ora voglio tornare a New York»

Il sassofonista Lorenzo Bisogno con Daniele Massimi dopo la vittoria a Camerino
Il sassofonista Lorenzo Bisogno con Daniele Massimi dopo la vittoria a Camerino
di Massimiliano Viti
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Martedì 29 Giugno 2021, 09:40

CAMERINO - Grande maturità, profonda conoscenza dello strumento e tanto lavoro di studio e ricerca. Con queste parole Stefano Di Battista, presidente di giuria dell’edizione 25 del Premio Massimo Urbani, ha incoronato a Camerino il vincitore assoluto, il sassofonista Lorenzo Bisogno di Bastia Umbra, classe 1992. Bisogno ha vinto sia la possibilità di incidere un disco e sia il premio Nuovo Imaie che lo vedrà impegnato in un tour di 8 concerti da qui ad un anno. Proveniente da una famiglia con la musica nel sangue, Lorenzo ha cominciato a studiare pianoforte fin da bambino. «Poi ho cambiato scuola di musica e mi era stato chiesto di scegliere un secondo strumento. Vista la mia passione per il jazz, ho scelto il sassofono» racconta Lorenzo. 
Il giovane sassofonista umbro ha poi frequentato il Conservatorio a Perugia per 7 anni e, parallelamente, ha iniziato lo studio del jazz con Ramberto Ciammarughi e altri insegnanti. Nel 2017, iscritto al biennio di specializzazione in jazz al Conservatorio perugino, si trasferisce al Queen’s College di New York. «Ho svolto il master al college e poi sono rimasto un altro anno a New York per fare esperienza e studiare. Sono tornato in Italia a marzo 2020». Lorenzo afferma che la vittoria del premio Massimo Urbani potrebbe essere «un punto di svolta» per la sua carriera. «Non mi aspettavo di vincere anche perché il livello dei concorrenti era altissimo» osserva lo stesso Lorenzo Bisogno che poi aggiunge: «Mi sento doppiamente onorato perché il presidente di giuria era Stefano Di Battista che è un grande sassofonista, uno dei miei idoli. Il futuro? L’idea è quella di tornare a New York per proseguire il mio percorso di crescita. È una palestra incredibile. Adesso, con questa vittoria, posso ragionare sul futuro con più serenità. Avrò l’occasione per registrare un disco. Qualche idea ce l’ho ma d’ora in avanti ci penserò più seriamente per allestire il gruppo e la scaletta dei brani».
Dietro Bisogno, che ha vinto anche il premio social, secondo posto ex aequo per altri due sassofonisti: il lituano Karolis Šarkus (23 anni) e il fiorentino Giulio Ottanelli (26 anni), che ha ricevuto il premio della critica. Terzo posto per il chitarrista Simone Faedda. La cantante Ada Flocco ha vinto il premio Fara Music e Vincenzo Di Gioia ha ottenuto la borsa di studio Nuoro Jazz. «Il livello è stato altissimo» commenta Stefano Di Battista che prosegue: «Tutti i ragazzi sono riusciti a esprimere la musica in maniera vera, dagli strumentisti alla cantante. È stato perciò molto complicato attribuire il titolo. Lorenzo Bisogno ha dimostrato grande maturità, è pronto per fare questo mestiere. È un ragazzo che ha messo a fuoco tutti i dettagli del sassofono in maniera sorprendente».
Infine il commento di Daniele Massimi, direttore artistico del premio Massimo Urbani: «È stata una edizione di grande qualità.

L’intuizione del maceratese Paolo Piangiarelli, di dedicare un premio ai giovani nel segno e nel ricordo di Massimo Urbani è stata vincente e questi 25 anni di storia lo dimostrano».

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