Una genialità musicale fuori dal comune aveva permesso al fondatore dei Beach Boys Brian Wilson di diventare uno dei più grandi compositori del suo tempo, ma ora la sua famiglia ha invocato l'istituto della custodia legale, a causa della sua demenza.
La richiesta è avvenuta dopo la morte della moglie Melinda, che per anni si era presa cura di lui. «Dopo la morte di Melinda e, dopo attenta valutazione con i figli, la governante Gloria Ramos e i medici, le avvocatesse LeAnn Hard e Jean Sievers si occuperanno degli affari di Brian», si legge sul sito del cantante. La causa è la sua incapacità «di dare il consenso informato all'assunzione dei farmaci necessari per tenere a bada i disturbi neurocognitivi tra cui la demenza di cui soffre».
Brian Wilson, che ha portato il complesso californiano pop-rock ai vertici della musica mondiale, è oggi un uomo «incapace di provvedere ai suoi bisogni personali sia dal punto di vista dell'alimentazione che del vestirsi». Come ha scritto un medico, Wilson «ha una bassissima capacità di attenzione ed è incapace di mantenere il decoro appropriato alla situazione».
Una vita tormentata
Il frontman dei Beach Boys, dopo un crollo mentale negli anni '60, ha rinunciato alle tournee per concentrarsi sulle registrazioni in studio, periodo durante il quale ha creato brani iconici, tra cui "Good Vibrations".
Nonostante il successo, i suoi problemi si sono aggravati nel corso degli anni, tra depressione, schizofrenia, allucinazioni auditive, uso di droghe, disordini alimentari e abuso di alcol. Durante gli anni Settanta, Wilson ha lottato con gravi problemi di salute che lo hanno reso incapace di alzarsi dal letto, lasciando la gestione della band al fratello Carl.
Melinda fu la sua ancora di salvezza: il loro incontro, in un concessionario di auto dove lei vendeva Cadillac, è stato immortalato nel film del 2014 Love & Mercy. Si erano sposati nel 1995 e avevano adottato cinque figli. Brian le aveva attribuito il merito di aver stabilizzato la sua vita e la sua carriera.