Barbara Boncompagni a "Oggi è un altro giorno": «Papà Gianni ci ha cresciute da solo, poi Raffaella Carrà...»

Barbara Boncompagni ospite del programma condotto da Serena Bortone

Barbara Boncompagni ospite di “Oggi è un altro giorno” di Serena Bortone su RaiUno
Barbara Boncompagni ospite di “Oggi è un altro giorno” di Serena Bortone su RaiUno
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Giovedì 3 Marzo 2022, 16:21

Barbara Boncompagni ospite di “Oggi è un altro giorno” di Serena Bortone su RaiUno. Barbara è la terza figlia di Gianni Boncompagni, autore di molte trasmissioni tv di successo fra cui “Non è la Rai” ed ha avuto un rapporto molto stretto con Raffaella Carrà.

 

 

 

 

 

Barbara Boncompagni ospite di “Oggi è un altro giorno” di Serena Bortone su RaiUno

 

 

Barbara Boncompagni a “Oggi è un altro giorno”

 

 

Barbara Boncompagni, la figlia di Gianni, ospite di “Oggi è un altro giorno” di Serena Bortone su RaiUno. Gianni da giovane durante un viaggio in Svezia ha conosciuto una donna aristocratica, da cui ha avuto tre figlie.

L’unione è durata poco e lui ha poi ottenuto la patria potestà, crescendo le ragazze da solo in Italia: «Devo dire - ha spiegato - che è stato bravo. Era il ’65 e gli stava accadendo di tutto in ambito professionale, poteva mandarci in collegio o dai parenti ma ha deciso comunque di tenerci».

Quando aveva 5 anni nella vita di Gianni Boncompagni, e quandi anche in quella delle figlie, è arrivata Raffaella Carrà: «Avevamo un’esperienza comune, anche lei era stata abbandonata ma dal papà e quindi ci siamo ritrovate. Avevamo affinità, eravamo due combattenti e ci siamo piaciute da subito. Abitavamo con papà e con noi c’era anche una bambinaia, ma lei aveva una casa sul nostro stesso piano. Era molto concentrata nella sua carriera ma ci è stata vicino, era molto brava a risolvere le cose a livello pratico. E’ rimasta sempre nella mia vita perché abbiamo abitato per molto tempo nello stesso condominio e non abbiamo mai realmente introdotto i rapporti. Ha continuato a lavorare tanto con mia padre tanto con Sergio Japino, il suo compagno».

Raffaella Carrà le ha dato molto: «Mi ha insegnato il rigore e la disciplina nella vita. Lei era un colonnello, prima di tutti con se stessa e qualunque cosa faceva la faceva al massimo. All’inizio non mi confidavo tanto poi, più avanti, quando aveva delle frizioni con papà andavo da lei. Raffaella prendeva provvedimenti e quando era troppo rigido lo sgridava. E’ stata una figura materna per alcune cose, la definirei una zia».

La sua scomparsa l'ha profondamente segnata: «La sua malattia, la sua scomparsa, sono state toste, non ero preparata perché lei non l’ha fatto. Ho ricevuto un vocale che mi ha mandato e ho capito delle cose, messo insieme dei pezzi, ma ha anche lì ha voluto gestire tutto lei con molta riservatezza. Ho compreso e accettato la sua scelta.

Barbara ha visto poco la mamma, scomparsa quando lei era appena diventa maggiorenne: «A 13 anni ho deciso di smettere di vedere mia madre. Un weekend non sono andata e mi ha chiamato chiedendo spiegazioni, io le ho risposto che la cosa non sarebbe stata limitata al fine settimana, ma non sarei andata mai più. Per un anno non ci siamo sentite, ci siamo riveste più avanti, poi quando ho compiuto 18 anni purtroppo morta per una malattia. Siamo andati in Svezia ad accudirla ma il distacco ormai era sancito».

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