Afterhours nelle Marche
tra Civitanova e Senigallia

Afterhours nelle Marche tra Civitanova e Senigallia
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Lunedì 16 Febbraio 2015, 15:27 - Ultimo aggiornamento: 16:49
ANCONA - "Io so chi sono" è il titolo dell'inedita tournée teatrale nelle Marche per gli Afterhours. La band sarà prima al Teatro Rossini di Civitanova Marche, domani (il 17 febbraio), e poi al Teatro La Fenice di Senigallia, il 28 febbraio, ultima data del tour. Un titolo emblematico, in quanto questa serie di concerti arriva a quasi trent'anni di distanza dalla fondazione della rock band milanese e dopo l'addio di due componenti storici del complesso, il batterista Giorgio Prette e il chitarrista Giorgio Ciccarelli, sostituiti rispettivamente da Fabio Rondanini e Stefano Pilia. Ne abbiamo parlato con il leader e cantante del gruppo Manuel Agnelli.



Rispetto al tour dello scorso anno non ci sono più Prette e Ciccarelli. Questo cosa comporterà?

In termini musicali non cambierà molto. Rondanini e Pilia sono musicisti straordinari con alle spalle tante collaborazioni di altissimo livello. Ciò che veramente sarà molto differente è l'impostazione generale. La scelta dei teatri si deve alla volontà di spingerci oltre certi confini, creando uno spettacolo a tutto tondo fatto di proiezioni, istallazioni, letture e improvvisazioni musicali, tutte incentrate sul tema dell'Identità.



I fan possono comunque stare tranquilli. Tutto ciò avverrà soltanto durante la prima parte dello spettacolo.

In effetti la seconda parte sarà di tipo più tradizionale. Un concerto in cui proporremo tutti i nostri più grandi successi, tra cui canzoni che non suoniamo da tempo come Dentro Marylin e Ossigeno. Del resto anche questo rientra nel tema dell'Identità. Siamo noi 25 anni fa.



Il tour arriva dopo la ripubblicazione di "Hai paura del buio?", il vostro disco di maggiore successo, reinterpretato insieme ad altri grandi musicisti. Perché avete pensato a un'operazione di questo tipo?

Siamo sempre stati refrattari a inserire ospiti nei dischi inediti. Quelli sono infatti il risultato di un lungo percorso di ricerca personale e la partecipazione di persone esterne sarebbe poco funzionale. In questo caso si trattava invece di ridare vita a un vecchio album, così abbiamo colto l'occasione per suonare con i nostri amici. E' stato molto divertente.



Nelle Marche poco dopo la fine del Festival di Sanremo. Come ricordate la vostra esperienza del 2009? Avete rimpianti? Lo rifareste?

Rimpianti no. Sarebbe stupido averne. Abbiamo fatto una scelta e ce ne assumiamo le responsabilità. Se ci proponessero di tornare permettendoci, come accadde allora, di suonare ciò che vogliamo, accetteremmo sicuramente.



Qual è il vostro rapporto con la nostra regione?

Tra la metà degli anni '90 e la metà degli anni '00 le Marche sono state un luogo centrale per lo sviluppo della scena musicale alternativa. Siamo venuti spesso a suonare al Mamamia e in altri locali di Ancona e della riviera. In più due mie carissimi amici, Emidio Clementi e Vittoria Burattini dei Massimo Volume, sono marchigiani.



Terminato il tour cosa farete?

Andremo nello studio di registrazione per buttare giù idee in piena libertà. Abbiamo una voglia matta di fare un altro disco.
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