​Stefano Accorsi ospite
di Your Future Festival

Stefano Accorsi
Stefano Accorsi
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Martedì 13 Maggio 2014, 22:17 - Ultimo aggiornamento: 15 Maggio, 10:58
ANCONA - Lui, Stefano Accorsi, giovane e solido, pazzo e innamorato: come Orlando. Come tutti i giovani, cui è dedicato questo spettacolo che segna il giro di boa di Your Future Festival, l'evento organizzato dall'Università Politecnica delle Marche per valorizzare le città nella quale Univpm opera: gettando un ponte verso il futuro, degli studenti e di Ancona che li ospita.



Ed ecco, stasera alle 21,30 in Aula Magna d'Ateneo "Guido Bossi" al Polo di Monte Dago (Ingegneria) "Giocando con Orlando - Assolo", promosso dall'Amat, che vede in scena Stefano Accorsi da solo, alle prese col testo di Ludovico Ariosto, del quale è peraltro ormai frequentatore compulsivo. "Già con il Furioso Orlando mi era divertito parecchio. Poi, una sera, per una rappresentazione estiva Nina Savary, che ne era figura femminile, non è riuscita ad arrivare in tempo, e con lei le scene. Fortuna volle che con me ci fosse Marco Baliani, che dello spettacolo era e rimane il regista. Abbiamo deciso di salire noi due sul palcoscenico: io a memoria, e lui leggendo il testo. Ha funzionato... ed è nato Giocando con Orlando. Ora, questo dell'aula magna di Ancona è un'ulteriore versione in cui sono solo, senza Marco. Pura narrazione, ancora più essenziale".



In fondo, la parola di Ariosto non ha bisogno di scena: è drammatizzazione essa stessa...

Mah, l'effetto-Ariosto è bellissimo, ma da solo non basta; la difficoltà dell'adattamento è riuscire a ridurre a un'ora e mezzo il poema. E in questo Marco Baliani è bravissimo. Poi, in Giocando con Orlando, si continua a lavorare insieme sul testo, ininterrottamente, con molta fisicità, con l'azione e il ritmo... il teatro ha comunque altre regole, tiene conto delle reazioni del pubblico, come faceva Ludovico quando leggeva a corte le sue ottave, col corpo e movimento. È teatro di narrazione ma molto agito.



Incantevole. E viene fuori la sua capacità comunicativa. Qual è, per lei, la sua dote migliore di attore?

Sicuramente - sorride imbarazzato - fare teatro mi diverte molto e mi dà molta soddisfazione. D'altra parte vengo da una scuola che mi ha insegnato molto sull'uso delle maschere della commedia dell'arte e sull'improvvisazione. Così ho sempre creduto che per fare uno spettacolo basta poco: qualcuno che abbia la capacità di raccontare una storia e la disponibilità del pubblico ad ascoltarla. La magia del teatro è che si crea un legame fortissimo tra chi racconta e chi ascolta. E con un pubblico molto attivo come quello giovanile, studentesco, sarà ancora più facile rappresentare questo Giocando con Orlando, che passa velocemente dalla commedia, al dramma, alla farsa, alla tragedia. Mi si confà moltissimo, più del teatro più classico. Perché allora è meglio il cinema... E abbiamo deciso di andare avanti su questa strada: l'anno prossimo portiamo in scena, con altri quattro attori, il Decameron di Boccaccio!

Non ce lo perderemo.

Biglietto euro 10. Info 071 2072439 - www.amatmarche.net. Oggi, biglietteria all'aula magna aperta dalle 20 (346 3778838).
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