Cambio di sesso, a Padova sarà possibile farlo in ospedale. Zaia: «È una questione di civiltà»

Il policlinico universitario di Padova predisporrà un progetto per prendere in carico i pazienti decisi a intraprendere il percorso di cambiamento di sesso

Padova, cambio di sesso al policlinico. Zaia: «È una questione di civiltà, oltre che di legge e di Lea»
Padova, cambio di sesso al policlinico. Zaia: «È una questione di civiltà, oltre che di legge e di Lea»
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Venerdì 10 Marzo 2023, 10:24 - Ultimo aggiornamento: 12 Marzo, 09:24

Il policlinico universitario di Padova predisporrà un progetto per prendere in carico i pazienti decisi a intraprendere il percorso di cambiamento di sesso. Una terapia, interamente sotto l’egida della sanità pubblica e stabilita dai «livelli essenziali d’assistenza», che partirà - come ha svelato il governatore Luca Zaia - dall’opera preliminare di orientamento dell’assistito per arrivare poi ad accompagnarlo fino al termine del percorso per cambiare genere.

Per la delibera, manca solo la pubblicazione sul Bollettino ufficiale della Regione. Ma il suo contenuto, «approvato con voti unanimi e palesi», è già molto chiaro: «Così come previsto dalla normativa nazionale e regionale, si propone oggi (martedì, ndr.) di concentrare nell’Azienda Ospedale-Università di Padova la presa in carico degli assistiti con disturbi di identità di genere, in quanto costituisce attualmente la sede professionalmente più adeguata per il Centro di riferimento regionale». All’indomani del via libera al provvedimento (atteso dal 1993), il presidente Luca Zaia ne rivendica le motivazioni: «È un fatto di civiltà, oltre che di legge e di Lea».
 

La volta buona?

Dopo trent'anni e tanti precedenti tentativi, nel 2014 a Padova e nel 2017 ad Abano Terme sembra essere giunta la volta buona. Zaia spiega: «Avevamo già provato, in tempi non sospetti, a individuare questa struttura, ma per tutta una serie di dinamiche, tra cui il Covid, non siamo riusciti a farla decollare. Debbo dire che l’assessore Manuela Lanzarin ha fatto un bel lavoro: io le avevo dato questo mandato e lei ha portato avanti questa partita. Onestamente la delibera era pronta da mesi, ma ho voluto fortemente che non fosse inficiata da periodi elettorali e da discussioni nazionali. Per me è un segno di civiltà, un percorso che faccio assieme a tutti i veneti, anche sulla base delle apprensioni che ho raccolto. Abbiamo voluto recuperare il tempo perso: si pensi solo che la legge statale che regolamenta il cambio di sesso all’anagrafe, anche senza intervento chirurgico, è addirittura del 1982».

 



Mozioni di contrarità in vista? Zaia spiega che «chi fa politica deve garantire le libertà, non limitarle».

Secondo Zaia, la scelta sull'Azienda Ospedale-Università di Padova, è avvenuta perchè: «L’accademia ci dà totale tranquillità, perché il progetto sarà validato scientificamente.

 

Una volta autorizzati dopo una lunga trafila, questi interventi chirurgici sono molto complessi, in quanto prevedono professionalità ad altissimo livello. Non è facile averle poiché ci vuole casistica, quindi immagino che ci sarà un’osmosi con professionisti a livello nazionale e internazionale».

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