Il Lazio è la prima regione in Italia a introdurre il certificato vaccinale. «Voglio annunciare davanti al ministro della Sanità - ha detto l'assessore alla Salute, Alessio D'Amato - che nel Lazio da metà marzo i cittadini che si sono vaccinati, che a oggi hanno superato il mezzo milione, potranno scaricare online il Certificato di vaccinazione anti Covid». Come avviene per i genitori che devono iscrivere i bambini a scuola, l'atto - ma soltanto dopo aver ottenuto la dose di richiamo - si potrà recuperare collegandosi all'anagrafe vaccinale, collegandosi anche con il proprio Spid.
Vaccino Italia, così da aprile si punta a mezzo milioni di dosi al giorno
Il modulo
Sul foglio saranno presenti nome, cognome, codice fiscale, l'indicazione con le dati e il tipo di vaccinazione inoculato e un codice a barra per girare l'informazione anche ai terzi.
Sul sito del ministero della Salute, infatti si legge tra la FAQ: «Sicuramente sarà rilasciata una normale certificazione di avvenuta vaccinazione. Istituzioni internazionali quali la Commissione Europea e l’Oms stanno valutando una proposta di certificato internazionale digitale». Bruxelles dovrebbe prendere una prima decisione, su questo fronte, a metà marzo.
Il piano
Negli scorsi giorni i ristoranti della Capitale, pur di strappare l'apertura anche serale, hanno proposto che possano sedersi ai tavoli soltanto chi può attestare la vaccinazione. Nella stessa logica, potrebbe essere usato sia al cinema o nelle palestre (quando riapriranno con una certa frequenza) sia nelle strutture sanitarie nel tentativo di garantire percorsi protessi.
Ma soprattutto il certificato vaccinale potrebbe essere decisivo per viaggiare. Il primo ministro greco Kyriakos Mitsotakis ha twittato che «sarà una corsia preferenziale per i viaggi». Alcune compagnie aree come la Qantas hanno già fatto sapere che l'attestazione sarà obbligatoria per le tratte internazionali.
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