Covid: gli over 60 rifiutano sempre più AstraZeneca e le dosi di Pfizer non sono sufficienti, rallenta la campagna vaccinale

Covid: gli over 60 rifiutano sempre più AstraZeneca e le dosi di Pfizer non sono sufficienti, rallenta la campagna vaccinale
di Raffaella Di Claudio
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Domenica 25 Aprile 2021, 00:15

RIETI - La campagna vaccinale in provincia sfonda il tetto delle 45 mila dosi, pari al 23% della popolazione over 16 che ha ricevuto la prima dose, ma i medici di base lanciano un monito rispetto alle rinunce, sempre più frequenti fra gli ultrasessantenni, di vaccinarsi con AstraZeneca (oggi denominato Vaxzevria). Il problema è emerso quando per le persone dai 60 anni in su, sul portale Salute Lazio, si sono aperti solo gli slot che somministrano il preparato anglosvedese. I medici sono in prima linea e avvertono in anticipo rispetto agli altri timori, preferenze e scelte dei propri assistiti. Ne esce una fotografia fedele dei comportamenti di una larga parte dei residenti, nel capoluogo e in provincia. Che oggi cerca Pfizer e trovando AstraZeneca rimanda la vaccinazione. 

«La campagna sugli over 80 è andata bene, anche fra i miei assistiti tutti sono stati vaccinati – dice Paolo Bigliocchi, medico di base che ha già vaccinato nel suo studio circa 40 pazienti - ma il problema, in questo momento, è un altro.

Quello che è stato detto finora e la confusione che si è generata sulla qualità dei vaccini, non ha raffreddato la voglia di vaccinarsi, ha però creato un rifiuto percentualmente significativo verso la vaccinazione con AstraZeneca. E’ un dato preoccupante per il proseguo delle vaccinazioni».

Nei centri della provincia si somministra solo Pfizer (Magliano Sabina, Poggio Mirteto ed ex Bosi) e AstraZeneca (distretto 1 via delle Ortensie), mentre Moderna si trova solo in pochi hub della Capitale. Non è possibile scegliere il vaccino, ma la sede dove effettuarlo, sì, solo che nel Reatino quegli slot non prendono prenotazioni. 

«Qui a Rieti – prosegue Bigliocchi - dopo aver ottenuto l’ok da parte del paziente a ricevere l’iniezione si riscontra una difficoltà oggettiva di prenotare per il Pfizer. I punti di Magliano Sabina, Poggio Mirteto ed ex Bosi sono inaccessibili da 10 giorni. Quindi, si rischia realmente una frenata sulle immunizzazioni che non è legata alla volontà, ma all’impossibilità di prenotarsi con Pfizer: ovvero il vaccino che oggi la gente vuole. Bisogna capire se è una questione di forniture, oppure se è un modo per evitare che calino le vaccinazioni con Astrazeneca. Perché una cosa è chiara: il medico può fare, e lo stiamo facendo, tutto quello che è in suo potere - parlare, spiegare, arrabbiarsi - ma alla fine il braccio per fare ce lo mette il paziente ed è giusto che decida liberamente e volontariamente, come volontaria è la vaccinazione».

Questo è il nodo da sciogliere e i medici di base, stando sul territorio sono riusciti a coglierlo grazie un ruolo, il loro, del quale, conclude con un punta di polemica Bigliocchi, «si ricordano solo quando il sistema sta per esplodere e noi che stiamo alla frontiera diventiamo fondamentali». 

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