Nel mondo scientifico si dice che «non si muove nulla nella transizione green senza una pattuglia di ricercatori e scienziati visionari che sappiano fornire gli strumenti» per il cambio di passo verso ecosistemi umani sostenibili. Per questo la nomina del fisico Roberto Cingolani a ministro della Transizione Ecologica sembra fin da subito uno sbocco naturale per la costruzione di una società italiana più innovativa, più tecnologica ma anche più green.
Roberto Cingolani, milanese, classe 1961, fisico e docente universitario, è arrivato al nuovo esecutivo Draghi come Chief Technology & Innovation Officer di Leonardo, ruolo che ricopre dal settembre 2019, e soprattutto come scienziato considerato nei lab di mezzo mondo un visionario con la mente sempre in corsa verso nuovi traguardi.
Ma la sua azione di scienziato visionario non si é fermata. Nel 2005 ha infatti fondato l'Istituto Italiano di Tecnologia (Iit) di Genova di cui è stato Direttore Scientifico fino al suo passaggio in Leonardo. Proprio all'Iit di Genova ha lanciato il programma interdisciplinare Humanoid Technologies, basato sull'idea che l'imitazione tecnologica della natura e dei suoi processi possa fornire soluzioni per migliorare la qualità della vita dell'uomo. Incuriosisce immaginare a quali ecosistemi della natura il neo ministro si vorrà ispirarsi per migliorare la vita degli italiani. E comunque i risultati raggiunti con l'Iit fanno ben pensare. Sotto la spinta di Cingolani, l'Iit è diventato infatti nel tempo un centro di ricerca di rilevanza internazionale, con circa 1.900 persone provenienti da oltre 60 nazioni e di età media di 35 anni, ottenendo oltre 1.000 brevetti e dando alla luce 24 start up tecnologiche.