Quale maggioranza potrebbe sostenere Mario Draghi in Parlamento? Di fronte all’appello del Capo dello Stato, difficile dire “no”. Probabile che i partiti si divideranno fra il “sì” e l’astensione. Esulta naturalmente Matteo Renzi che da mesi spinge per portare l’ex presidente della Bce a Palazzo Chigi. «Abbiamo ascoltato le sagge parole del Presidente della Repubblica Mattarella, ci riconosciamo nella sua guida e agiremo di conseguenza». Secondo i maligni lui è quello che ha meno da perdere dall’arrivo di un governo tecnico che “commissari” la politica.
Mario Draghi, chi è l'ex numero uno della Bce su cui fa affidamento Mattarella
Nei due maggiori partiti invece le anime si dividono.
Anche nel Pd non tutti sembrano sollevati, anche se il partito chiamato alla responsabilità alla fine voterà “sì”. Come farà anche Leu. Andrea Orlando vicesegretario dem è cauto. «Draghi? Una grande personalità è un punto di partenza importante ma non risolutivo se non c’è una maggioranza che può accompagnare un autentico percorso politico».
ll nome del Professore potrebbe spaccare il centrodestra. Matteo Salvini sembra escludere per ora un appoggio della Lega ma i toni non hanno la solita durezza. «Draghi è persona stimabile, il problema è chi lo sostiene. Se viene sostenuto dalla sinistra per fare la patrimoniale diciamo no grazie». In realtà c’è chi dice che la Lega potrebbe astenersi al momento della fiducia. Scelta che potrebbe fare anche FdI. Giorgia Meloni, pur ribadendo la sua preferenza per un ritorno al voto, su Facebook usa parole morbide: «All’appello del presidente rispondiamo che, in ogni caso, anche dall’opposizione, ci sarà sempre la disponibilità a lavorare per il bene della Nazione». Forza Italia sembra invece attratta da un governo «dei migliori» e tra le file azzurre si ricorda la «stima antica» del Cav per Draghi al punto che lo stesso Berlusconi ha più volte rivendicato di averlo voluto fortemente alla guida della Bce.
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