TAVULLIA - L’aveva detto che non si sarebbe ricandidata Francesca Paolucci, sindaca di Tavullia e dopo 10 anni con una lettera scrive il suo atto d’amore per i tavulliesi da cui si congeda. « Ancora ripenso a quel primo giorno con addosso la fascia tricolore. Io, una donna, partita dalla piccola frazione di Babbucce, la prima ad avere l’onore di diventare sindaco di Tavullia. La prima a non essere espressione di un partito, ma di un progetto civico nuovo. Chi lo avrebbe mai detto che saremmo arrivati fin qui».
La chiarezza
«Una cosa mi è sempre stata chiara, fin dal primo giorno da sindaco.
«Molti -prosegue - mi hanno chiesto per quale motivo ho deciso di non candidarmi per un terzo mandato. Sono convinta che una piccola-media realtà come Tavullia necessiti di un cambio di prospettiva. Di nuove progettualità, nuovi traguardi da raggiungere, nuovi stimoli e punti di vista. Ho preso questa decisione con la serenità di chi sa di lasciare in dote, ai prossimi amministratori, un’eredità preziosa. A partire da un bilancio sano. Un avanzo di bilancio di circa un milione e mezzo che potrà essere utilizzato a favore della comunità e un fondo cassa di quasi 6 milioni. Un debito pro capite che si è ridotto dell’84% e che in dieci anni è stato quasi azzerato. E poi tanti progetti per la Tavullia di domani».
I progetti
«Penso alla nuova, grande piazza per il capoluogo, che prenderà il posto dell’ex scuola elementare, alla riqualificazione della piazza e della delegazione di Padiglione, al consolidamento delle vie Donizetti, Aldo Moro con i marciapiedi e di Strada per Pozzo con la realizzazione del percorso pedonale, all’ampliamento del cimitero di Tavullia, alla Route 46 e al Museo di Valentino Rossi. C’è un tema - quello della discarica - su cui mi sento di rivolgere una raccomandazione: chi verrà dopo di me dovrà vigilare affinché il percorso intrapreso si concluda nei tempi previsti con la chiusura definitiva».