Pesaro, il caso Riceci infiamma via Gramsci: «Dite un no tombale alla discarica»

Pesaro, il caso Riceci infiamma via Gramsci: «Dite un no tombale sulla discarica»
Pesaro, il caso Riceci infiamma via Gramsci: «Dite un no tombale sulla discarica»
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Giovedì 25 Gennaio 2024, 02:30 - Ultimo aggiornamento: 11:49

PESARO Circa un centinaio di persone, ieri mattina, hanno manifestato davanti alla sede della Provincia contro la discarica di Riceci. Slogan e parole di scoraggiamento e rabbia perché a fronte di due ore di consultazione tra i capi delegazione e il presidente della Provincia Paolini, alla fine si è usciti con l’incertezza. Manifestavano Diversamente, Lupus In Fabula, Everyone Group il loro “No ad una discarica a Riceci”. 

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Il confronto

Roberto Malini è il primo a parlare dopo l’incontro con il presidente Paolini: «Abbiamo percepito dal presidente la volontà di chiudere positivamente la questione dicendo no alla discarica e abbiamo aperto il dialogo con le istituzioni ma siamo preoccupati perché il progetto resta vivo e la società Aurora continuerà ad investirvi».

Non avendo rispettato i 180 giorni della prima sospensiva le associazioni pensavano che il procedimento dovesse essere archiviato e invece va avanti perché è stato concesso tempo ulteriore e si andrà a finire al 16 luglio per una nuova decisione. «La Provincia motiva l’ulteriore proroga, anche se con un altro nome, con il fatto che la nostra proposta di archiviazione con diffida sia illegittima e quindi debba esserci un altro iter – aggiunge Andrea Torcoletti presidente di Diversamente - così facendo però si permette ad Aurora di fare ulteriori indagini sul terreno per verificare le criticità individuate dal Genio Civile e ciò comporta allungamento dei tempi e non risolve il nostro problema. Resta viva la possibilità di una discarica a Riceci ma soprattutto si bypassa il periodo della campagna elettorale». «Io e il consiglio provinciale - ha detto Paolini - siamo per un ‘no’ tombale e inattaccabile sulla questione e che si arrivi alla chiusura definitiva, sui contenuti, motivata, senza cavilli procedurali. In modo che il tutto no del procedimento in modo che non sia proponibile né a Riceci, né in altri luoghi dell’entroterra. Siamo in una difficoltà enorme nel costringere l’entroterra a smaltire i rifiuti che arrivano dalle grandi città. Da parte della Provincia c’è la massima trasparenza e i prossimi incontri saranno aperti anche all’ascolto dei comitati se lo vorranno». Il presidente ha ribadito che «il mio ‘no alla discarica’ c’era prima, c’è ora e ci sarà alla fine della vicenda. 

La risposta

«Ma chiudere adesso non è possibile per la Provincia sul piano tecnico, visto che il Genio civile regionale ha ammesso espressamente, nero su bianco, con lettera dello scorso 3 gennaio, che la ditta può svolger il monitoraggio nell’anno 2024. Tutto questo è arrivato dopo il ritiro del ricorso al Tar fatto da Aurora contro la Regione. Ai comitati ho detto che il mio obiettivo è comune al loro». Presenti anche il direttore generale Marco Domenicucci e il dirigente provinciale Andrea Pacchiarotti, che ha ripercorso l’iter sul piano tecnico fornendo delucidazioni e chiarimenti sulla vicenda sul lato procedurale. 

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