Pesaro, consiglio monotematico sulla sanità: per la progettazione del futuro ospedale di Muraglia sarà una corsa a 12. Ricci e Acquaroli spalla a spalla

Tanti sono gli studi che hanno partecipato al bando di gara europeo. Il sindaco: "Sanità peggiorata"

Pesaro, consiglio monotematico sulla sanità: per la progettazione del futuro ospedale di Muraglia sarà una corsa a 12
Pesaro, consiglio monotematico sulla sanità: per la progettazione del futuro ospedale di Muraglia sarà una corsa a 12
di Thomas Delbianco
3 Minuti di Lettura
Martedì 7 Novembre 2023, 01:25 - Ultimo aggiornamento: 11:42

PESARO Dodici studi di progettazione hanno partecipato alla gara europea per progettare il nuovo ospedale di Muraglia. Una notizia fornita dall’assessore regionale all’Edilizia Ospedaliera Francesco Baldelli a margine del consiglio comunale sulla sanità. «Una gara molto partecipata, di cui siamo molto orgogliosi. Il più grande investimento mai realizzato nella nostra regione arriva a Pesaro, a dimostrazione della grande attenzione della giunta Acquaroli verso questo capoluogo provinciale. In soli 30 mesi siamo arrivati alla gara con la partecipazione di ben 12 società di progettazione.

 

Faremo grande attenzione al contesto urbanistico in cui si va a inserire il nuovo ospedale. Sottolineeremo tra l’altro nella scelta dei partecipanti, coloro i quali hanno requisiti tecnici che li hanno portati in passato a costruire strutture ospedaliere avanzate, tanto che nella valutazione delle offerte, il 10% sarà dedicato alla parte economica e il 90 % sulla qualità tecnica dei progettisti». Inizio lavori? «Il cronoprogramma verrà rispettato, abbiamo chiesto all’Ast di liberare entro settembre 2024 gli stabili che dovranno essere abbattuti per la costruzione del nuovo ospedale. Da quella data inizieremo le procedure per la costruzione del nuovo ospedale, bonifiche archeologiche e belliche, rimozione degli edifici che insistono sull’area dove verrà costruita la struttura e poi inizio lavori».

Acquaroli: «Non è un ospedaletto»


Il presidente della Regione Francesco Acquaroli nel suo intervento conclusivo ha ricordato che «18 mesi fa qua in consiglio avevamo raccontato quello che era nei nostri intendimenti. Siamo partiti da Pesaro perchè questa città denunciava un’inadeguatezza della struttura esistente. Non penso che si possa parlare di un ospedaletto, le prime risorse della Regione, oltre 200 milioni di euro, vengono investite a Pesaro. Un ospedale da 460 posti letto, siamo convinti possa rispondere alle esigenze sanitarie del territorio. Il percorso sul nuovo ospedale è irreversibile, spero che ci sia la possibilità di interloquire, lo dico pubblicamente qui.

Se va modificato qualcosa, lavoriamo per farlo meglio. Il piano socio-sanitario fornisce indicazioni di riequilibrio di posti letto. Non è normale che la provincia con più difficoltà è quella con meno posti letto. Gli atti aziendali vanno ancora prodotti, e arriveranno tra fine 2023 e inizio 2024. Non si può valutare la nuova Ast senza l’atto aziendale, perchè la riforma non è ancora partita dal punto di vista oggettivo». Acquaroli è poi tornato su Marche Nord: «Non aveva risposto alle esigenze per le quali era nata. E che si dica che noi siamo anti-Pesaro è una grande sciocchezza».

Ricci: «Sanità peggiorata»


Per il sindaco Matteo Ricci «la sanità in 3 anni è peggiorata. Abbiamo investito fondi Pnrr per strutture sanitarie, ma niente soldi per i medici. Avete cancellato la strategia precedente e il progetto sull’ospedale unico. Se il problema era il project financg, bastava mettere soldi pubblici. Per un anno sui giornali abbiamo ragionato per Case Bruciate, si poteva evitare. Non mi ero impuntato su Muraglia, o quello o morte, ma il contesto era complicato. E cosa avremmo fatto con Muraglia? Già avremo il problema di cosa faremo con il San Salvatore. Il nostro interesse è che l’ospedale vada avanti il più velocemente possibile, rivendico positivamente l’accordo stretto con Acquaroli, abbiamo portato a casa un investimento di oltre 200 milioni. Non era ciò che volevo, ma ho fatto politica reale, trovando l’intesa. Chiediamo che il progetto sia modulare, il progetto da 600 posti letto tornerà ad essere l’esigenza vera di questo territorio. Vorrei essere coinvolto». 


Le domande


E poi gli interrogativi: «Direttrice Storti, come pensate di costruire un progetto così complesso senza coinvolgere il Comune? Prima di fare i trasferimenti, vogliamo avere il progetto? Cosa volete farci dentro l’ospedale? Io non l’ho capito. Cosa succede a Fano? Se dobbiamo riequilibrare i posti letto, da dove arrivano? Sul patrimonio, possiamo fare un ragionamento insieme? Sul San Benedetto ci volete mettere un euro?».

© RIPRODUZIONE RISERVATA