PESARO Un rincorrersi di date, una lettera in arrivo dal Comune, l’incognita dello sgombero dal San Domenico, gli ambulanti ancora nel limbo all’ultimo weekend festivo che doveva segnare il passaggio delle bancarelle nella nuova location del cortile di via Gavardini, sul retro di palazzo Gradari. Lo storico e doloroso addio del “Mercato delle erbe” alla sede tradizionale, documentata dal 1861 ma si ritiene fosse ancora più antica, coinvolge l’intero centro storico, i cui residenti sono abituati all’appuntamento mattutino con verdura, ortaggi e frutta a chilometro zero, ma anche i prodotti locali di pane, formaggio e miele serviti nell’ex chiostro del Duecento.
Conto alla rovescia
Tutti con il fiato sospeso, dunque, fatta eccezione per l’impresa edile vincitrice dell’appalto per i lavori di ristrutturazione del vecchio convento medievale che sembrerebbe decisa ad aprire il cantiere tra circa una settimana, venerdì 12 gennaio (data confermata dal quartier generale delle Grandi opere per la Capitale), e che quindi o il 10 o l’11 gennaio gli ambulanti dovrebbero liberare le piazzole.
Un solo giorno
Una cosa è certa, gli ambulanti devono traslocare nell’arco di una giornata per non perdere la merce: «Abbiamo un botto di verdura e ortaggi freschi - sottolinea l’ambulante -, tante casse che non possiamo rischiare di buttare via e perdere dai 2.000 ai 3.000 euro, dobbiamo chiudere qui al San Domenico e riaprire nell’arco di 24 ore a palazzo Gradari. Per questo aspettiamo con ansia la lettera del Comune. In ogni caso ci adatteremo, si tratta pur sempre di una sistemazione provvisoria per rientrare, dopo i lavori di riqualificazione, al San Domenico». Il “Mercato delle erbe” sarà diviso in due parti. La dislocazione prevista separa i sei banchi (la fioraia è andata in pensione): all’esterno ci saranno le due bancarelle di frutta e verdura, il punto vendita di un agricoltore locale e il ragazzo che commercia il miele coperti da un tendone a quattro bracci estensibili di un elegante rosso bordeaux, mentre dentro il palazzo si allestiranno stand con pareti in cartongesso per il panettiere e l’ambulante dei formaggi, protetti da ombrelloni più che altro per ragioni igieniche.
Il cronoprogramma
Al termine della ristrutturazione entro il 31 marzo 2026, i lavori sono finanziati da oltre 8 milioni di fondi Pnrr di cui 6.574.258 euro per i lavori, i banchi torneranno nella piazzetta del San Domenico rimessa a nuovo. Mentre il resto dell’edificio diventerà la sede del Campus universitario nei tre piani del complesso affacciato su via Giordano Bruno e un’agorà circondata da portici come punto di incontro per eventi e spettacoli con accesso da via Branca. Il tutto principalmente su progetto dello studio Guido Canali di Parma, uno dei più autorevoli architetti italiani (ora l’archi-star ha 88 anni), specializzato nella rivalutazione delle aree degradate nei centri urbani.