San Domenico, pronti alla partenza dei lavori: gli ambulanti pesaresi nel limbo. Il consorzio vuole cominciare il 12 gennaio

San Domenico, pronti alla partenza dei lavori: gli ambulanti nel limbo. Il consorzio vuole cominciare il 12 gennaio
San Domenico, pronti alla partenza dei lavori: gli ambulanti nel limbo. Il consorzio vuole cominciare il 12 gennaio
di Miléna Bonaparte
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Sabato 6 Gennaio 2024, 02:30 - Ultimo aggiornamento: 7 Gennaio, 08:18

PESARO Un rincorrersi di date, una lettera in arrivo dal Comune, l’incognita dello sgombero dal San Domenico, gli ambulanti ancora nel limbo all’ultimo weekend festivo che doveva segnare il passaggio delle bancarelle nella nuova location del cortile di via Gavardini, sul retro di palazzo Gradari. Lo storico e doloroso addio del “Mercato delle erbe” alla sede tradizionale, documentata dal 1861 ma si ritiene fosse ancora più antica, coinvolge l’intero centro storico, i cui residenti sono abituati all’appuntamento mattutino con verdura, ortaggi e frutta a chilometro zero, ma anche i prodotti locali di pane, formaggio e miele serviti nell’ex chiostro del Duecento.

Conto alla rovescia

Tutti con il fiato sospeso, dunque, fatta eccezione per l’impresa edile vincitrice dell’appalto per i lavori di ristrutturazione del vecchio convento medievale che sembrerebbe decisa ad aprire il cantiere tra circa una settimana, venerdì 12 gennaio (data confermata dal quartier generale delle Grandi opere per la Capitale), e che quindi o il 10 o l’11 gennaio gli ambulanti dovrebbero liberare le piazzole.

Si tratta del “Consorzio fra cooperative di produzione e lavoro Conscoop” di Forlì che ha stipulato il contratto della gara, vinta a un ribasso del 6,79% sull’importo di 6.128.464 euro, quindi per un totale di 6.158.135 euro più Iva. «Il Comune ha fatto sapere che a giorni ci arriverà una lettera con la data del trasloco - spiega Enrico Bodini dal suo banco di frutta e verdura -. Lo spostamento era previsto all’inizio il 5 gennaio per essere subito operativi lunedì 8 nel cortile di palazzo Gradari. Poi si è parlato del 10 gennaio, ma la data dovrebbe essere slittata ancora, non sappiamo nulla di certo, siamo arrivati all’Epifania nell’incertezza più assoluta, la fine delle festività natalizie doveva segnare il passaggio in via Gavardini. E invece siamo ancora qui sospesi nel limbo, a metà strada tra una sede che tanto ci dispiace abbandonare e una nuova location non proprio adatta per noi. I tendoni all’aperto difficilmente garantiscono una sufficiente protezione dai rigori invernali e dalle giornate afose, e le bancarelle verranno collocate in corrispondenza di una grata sulla pavimentazione che manda aria a getto continuo. L’allestimento non è ancora finito, mancano i banchi e le pareti in cartongesso con gli ombrelloni all’interno».

Un solo giorno

Una cosa è certa, gli ambulanti devono traslocare nell’arco di una giornata per non perdere la merce: «Abbiamo un botto di verdura e ortaggi freschi - sottolinea l’ambulante -, tante casse che non possiamo rischiare di buttare via e perdere dai 2.000 ai 3.000 euro, dobbiamo chiudere qui al San Domenico e riaprire nell’arco di 24 ore a palazzo Gradari. Per questo aspettiamo con ansia la lettera del Comune. In ogni caso ci adatteremo, si tratta pur sempre di una sistemazione provvisoria per rientrare, dopo i lavori di riqualificazione, al San Domenico». Il “Mercato delle erbe” sarà diviso in due parti. La dislocazione prevista separa i sei banchi (la fioraia è andata in pensione): all’esterno ci saranno le due bancarelle di frutta e verdura, il punto vendita di un agricoltore locale e il ragazzo che commercia il miele coperti da un tendone a quattro bracci estensibili di un elegante rosso bordeaux, mentre dentro il palazzo si allestiranno stand con pareti in cartongesso per il panettiere e l’ambulante dei formaggi, protetti da ombrelloni più che altro per ragioni igieniche.

Il cronoprogramma

Al termine della ristrutturazione entro il 31 marzo 2026, i lavori sono finanziati da oltre 8 milioni di fondi Pnrr di cui 6.574.258 euro per i lavori, i banchi torneranno nella piazzetta del San Domenico rimessa a nuovo. Mentre il resto dell’edificio diventerà la sede del Campus universitario nei tre piani del complesso affacciato su via Giordano Bruno e un’agorà circondata da portici come punto di incontro per eventi e spettacoli con accesso da via Branca. Il tutto principalmente su progetto dello studio Guido Canali di Parma, uno dei più autorevoli architetti italiani (ora l’archi-star ha 88 anni), specializzato nella rivalutazione delle aree degradate nei centri urbani.

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