Psichiatria, Biancani non molla con la Regione sul trasferimento dei servizi da Muraglia: «Zero risposte e future sedi nel limbo»

Psichiatria, Biancani non molla con la Regione sul trasferimento dei servizi da Muraglia
Psichiatria, Biancani non molla con la Regione sul trasferimento dei servizi da Muraglia
di Miléna Bonaparte
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Giovedì 30 Novembre 2023, 02:05 - Ultimo aggiornamento: 12:14
PESARO È sospeso nel limbo il destino della “cittadella” psichiatrica di Muraglia. Sulle nuove sedi dove trasferire un centinaio di posti letto, ambulatori medici, uffici e servizi, che da sempre lavorano in équipe per la salute mentale nel centro di via Lombroso, non è stata presa ancora nessuna decisione da parte della Regione insieme all’Azienda sanitaria territoriale. Un innegabile ed evidente ritardo dal momento che mancano solo 10 mesi dal trasloco obbligato, entro il 30 settembre 2024, per lasciare spazio all’inizio dei lavori del nuovo ospedale di Pesaro che occuperà quasi interamente il lieve pendio boschivo che discende dall’Ardizio, facendo tabula rasa di quasi tutto.  


L’ammissione


Ieri mattina in consiglio regionale l’assessore alla Sanità Filippo Saltamartini ha ammesso che non c’è ancora nulla di deciso, lasciando nello sconcerto il vicepresidente del consiglio Andrea Biancani del Pd che, affiancato dalla collega Micaela Vitri, attendeva risposte precise alla sua seconda interrogazione per conoscere il programma dello spostamento delle strutture psichiatriche di Muraglia. Operazione che richiede tempo, non certo 2 o 3 mesi e via, un piano organizzativo e risorse preventivate.
«Le mie domande sono rimaste sospese nell’aula - osserva con delusione Biancani -, lasciando di conseguenza nella più completa incertezza pazienti, famiglie, medici e personale a meno di un anno dall’annunciato trasferimento. Dove andranno a finire i circa 100 posti letto delle due Comunità protette maschile e femminile, della Struttura riabilitativa residenziale, della Rsa Tomasello? Quando saranno spostati questi servizi? Il trasferimento del reparto Spdc di Psichiatria dal presidio di Muraglia all’Ospedale Santa Croce di Fano, che al momento rappresenta l’unica certezza dell’intera operazione, sarà temporaneo o definitivo? E infine l’offerta degli immobili da affittare ricevuta dall’Ast, dopo il bando per la ricerca di nuove sedi, sarà presa in considerazione oppure no? Proposte di locali alternativi ricevute da oltre due mesi delle quali nessuno parla.

Si ricorrerà a edifici privati o si utilizzerà il patrimonio pubblico? Il buio più completo e mancano solo 10 mesi».

La necessità


Altro aspetto decisivo è la necessità che le strutture siano inserite in un contesto urbano e vitale per la riabilitazione dei pazienti. «È chiaro che i servizi devono essere collocati in sedi facilmente raggiungibili per evitare l’isolamento e favorire l’interazione sociale degli ospiti - sottolinea Biancani -. Elementi di cui mi auguro si tenga conto nella scelta dei locali. Spero pertanto che non si scelgano sedi troppo lontane tra loro e si eviti lo spezzettamento, dal momento che la concentrazione dei servizi legati alla salute mentale in un solo luogo ha rappresentato finora un valore aggiunto, anche per i pazienti e le loro famiglie che possono usufruire di un “sistema integrato” nel contesto cittadino».
Spostare queste strutture è un’operazione complessa che non deve penalizzare chi ci vive e lavora. Attrezzare le sedi per ospitare pazienti fragili e non autonomi non è né facile, né economico, né veloce. 


L’obiezione


«Si sarebbero potuti risparmiare tempo e denaro - è la conclusione del consigliere regionale Biancani - se non ci fossero stati ritardi nella disponibilità delle sedi di proprietà dell’Ast e se fossero state valutate in maniera organica tutte le possibili opzioni, compreso il recupero dell’ex ospedale psichiatrico San Benedetto, come sollecito ormai da tre anni». 

 

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