Nuovo ospedale da 170 milioni di euro. Saltamartini: «No al presidio unico»

L'assessore regionale Filippo Saltamartini
L'assessore regionale Filippo Saltamartini
di Lorenzo Furlani
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Giovedì 8 Luglio 2021, 10:23

PESARO - I sopralluoghi nei siti valutati di Case Bruciate e Muraglia sono stati già svolti alla presenza dei vertici istituzioni (il governatore Acquaroli, il sindaco Ricci e gli assessori regionali Saltamartini e Baldelli), le fonti di finanziamento sono disponibili (i 121 milioni di euro già riservati da Ceriscioli al contributo pubblico per il project financing Renco più altre risorse proprie), la procedura amministrativa è stata avviata (una comunicazione formale di Saltamartini approvata dalla giunta regionale che presto si trasformerà in delibera). 

Una rete diffusa sul territorio
Il nuovo ospedale di Pesaro è un progetto già operativo dell’amministrazione regionale e costituisce una sorta di intervento pilota per il cambio di indirizzo nell’organizzazione ospedaliera rispetto alla precedente pianificazione, per passare dal modello baricentrico alla rete diffusa, corrispondendo anche alle esigenze evidenziate dalla pandemia per ospedali sul territorio con funzioni di filtro rispetto ai presidi maggiori.
«Stiamo già lavorando al progetto di fattibilità del nuovo ospedale di Pesaro - afferma l’assessore regionale alla sanità Filippo Saltamartini -. Sarà di primo livello, manterrà i posti letto e le attualità specialità. Stimiamo in linea di massima un investimento di 170 milioni di euro. Così, come avevamo detto in campagna elettorale, superiamo gli ospedali unici».

L'atto dell'accelerazione
L’atto formale di questa accelerazione è la comunicazione portata in giunta regionale da Saltamarini, che assegna a lui stesso e all’assessore all’edilizia sanitaria Francesco Baldelli il compito di modificare il capitolo 6.3 “Assistenza ospedaliera ed emergenza urgenza” del piano socio sanitario regionale 2020-2022 (da pagina 54 a pagina 58) approvato dall’assemblea legislativa delle Marche il 4 febbraio 2020. È il capitolo dove sono elencati sei nuovi ospedali. Il cambiamento più significativo riguarderà il Santa Croce di Fano, per il quale l’attuale piano regionale prevede l’accorpamento delle più importanti funzioni ospedaliere nel nuovo presidio pesarese dell’azienda Marche Nord, in una formula che peraltro era già stata addolcita rispetto all’originario ospedale unico (in seguito al protocollo firmato con il Comune nel giugno 2018) per il malcontento diffuso in vista delle elezioni.

Il Santa Croce con questo progetto manterrà e per certi aspetti recupererà le sue funzioni ospedaliere di primo livello.

Le premesse amministrative
Le premesse amministrative di questa linea - oltre agli impegni per le elezioni del settembre 2020 del candidato governatore Acquaroli per un maggiore equilibrio della rete ospedaliera, evitando concentrazioni e con strutture minori diffuse sul territorio, e per la modifica dell’Asur con la valorizzazione e il potenziamento delle Aree vaste - sono il mandato della giunta regionale agli assessori Saltamartini e Baldelli per la revisione della programmazione della rete ospedaliera votato il 5 novembre 2020, la risoluzione del centrodestra per il superamento degli ospedali unici del successivo 10 novembre e la mozione del M5S, emendata dal centrodestra, per la revoca del project financing per il nuovo ospedale di Muraglia del 17 novembre del 2020, questi ultimi due atti approvati dal consiglio regionale.

«Porterò presto in giunta la delibera - spiega l’assessore Saltamartini -, che poi dovrà essere approvata dal consiglio regionale, per la modifica del piano sanitario nella parte relativa agli ospedali unici. Con la pandemia lo scenario è cambiato. Anche il Pnrr prevede investimenti distribuiti in più ospedali: il concetto dell’accentramento è ormai superato, sono necessari anche degli ospedali di prossimità per acuti. Peraltro, le norme del decreto ministeriale 70 del 2015 sono oggetto di revisione da parte di una commissione presso il Ministero della salute». 

All’esame due siti
Sulla localizzazione del nuovo ospedale di Pesaro c’è un’interlocuzione in atto tra Regione e Comune, il quale ha la competenza urbanistica. La costruzione a Case Bruciate, vicino al casello dell’A14, in un terreno di proprietà di Marche Nord, secondo la Regione comporterebbe un risparmio di diverse decine di milioni di euro, perché l’area di Muraglia geologicamente è molto più fragile. Il progetto della Renco in quel sito (per un ospedale più grande di 612 posti letto) prevedeva un investimento di 251 milioni e una spesa complessiva, con i canoni di manutenzione e per i servizi con la concessione per 25 anni, di circa un miliardo di euro.

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