Riceci, Ricci smentisce Tiviroli: «Né io né il Comune sapevamo»

Riceci, Ricci smentisce Tiviroli: «Né io né il Comune sapevamo»
Riceci, Ricci smentisce Tiviroli: «Né io né il Comune sapevamo»
di Lorenzo Furlani
4 Minuti di Lettura
Sabato 2 Marzo 2024, 06:53 - Ultimo aggiornamento: 12:10

PESARO Davanti alla commissione parlamentare di inchiesta sui rifiuti, Mauro Tiviroli aveva tenuto a precisare che non ci sono problemi di governance a Marche Multiservizi, neanche sul progetto di Riceci, che era noto ai soci ed è stato approvato all’unanimità (con i complimenti) dal consiglio di amministrazione. Due giorni dopo, le reazioni alla sua audizione dimostrano esattamente il contrario. Il sindaco di Pesaro lo contraddice su un passaggio chiave della sua relazione e il sindaco di Urbino mette in discussione il ruolo del presidente dell’azienda Andrea Pierotti.

Chiesta assemblea urgente

Gli sviluppi che rilevano una nuova crisi di relazioni tra amministratori e soci, dopo quella dell’estate scorsa che era seguita alla sconfessione del progetto da parte del sindaco Ricci nell’assemblea di Mms, sono maturati nella mattinata di ieri.

Matteo Ricci ha risposto all’attacco delle opposizioni, che gli attribuivano responsabilità politiche nella vicenda, ribadendo che né lui né il Comune erano a conoscenza del progetto dell’impianto da 5 milioni di metri cubi di rifiuti produttivi, mentre Maurizio Gambini ha chiesto la convocazione urgente di un’assemblea dei soci «per un confronto diretto in merito all’orientamento della società rispetto al progetto di realizzazione di una discarica di smaltimento di rifiuti in località Riceci».

La replica del sindaco di Pesaro è perentoria: ribattendo all’attacco politico di Giulia Marchionni, consigliera comunale di centrodestra, ha l’effetto di una smentita di quanto dichiarato dall’amministratore delegato di Marche Multiservizi mercoledì scorso ai commissari di palazzo San Macuto, su cui Marchionni si basava. Tiviroli, dopo aver detto di aver informato del progetto i sindaci di Petriano e Urbino coinvolti territorialmente per il sito, che è nel comune di Petriano al confine con Urbino, aveva aggiunto: «Se n’è parlato con i principali soci in incontri non specifici sulla strategia dell’azienda».

«Sindaco e Comune di Pesaro non erano al corrente del progetto della discarica di Riceci, frutto di un’iniziativa dell’ad di Marche Multiservizi - ha sottolineato ieri Matteo Ricci -. Ne siamo venuti a conoscenza appena emerse le prime polemiche. Alle mie richieste di informazioni mi è stato risposto che i comuni interessati erano d'accordo e non c'erano problemi».

«Duro scontro con Hera»

Ricci ha aggiunto che Petriano e Urbino hanno cambiato idea (per Urbino ciò è vero per il consiglio comunale, non per il sindaco che a Roma ha detto di non essere contrario al progetto) e ha ricordato lo «scontro molto duro avuto all'interno di Marche Multiservizi, con Hera, e con i soci che difendevano il progetto di Riceci. Ho chiesto e ho ottenuto di studiare un piano B, perché la discarica di Riceci non si farà, perché non ci sono le distanze (come dice la Regione, ndr), perché la comunità locale ora è contraria. Ho chiesto di studiare un’alternativa che può essere tranquillamente inserita nel piano regionale dei rifiuti. La Regione Marche faccia ciò che deve fare, programmi. E la Provincia, che ha la responsabilità dell'iter autorizzativo, lo chiuda il prima possibile». Infine, per essere chiaro: «Questo nessuno può smentirlo perché è la verità. Chi afferma il contrario mente sapendo di mentire».

Il richiamo a Europa Verde

L’esternazione del sindaco lascia scoperti, per la responsabilità assunta approvando il mandato all’ad a firmare un contratto vincolante per l’acquisizione totale di Aurora, il presidente di Mms Pierotti e la consigliera Sara Mengucci nominati da Ricci.

E sulla scia, il sindaco di Urbino ieri ha messo per iscritto che «si dovrebbe pensare che il presidente abbia agito in completa autonomia senza informare e senza condividere con il sindaco di Pesaro le proposte presentate al consiglio di Mms». Gambini ha formulato anche l’ipotesi alternativa di divisioni nella giunta pesarese (negata implicitamente da Ricci) «dato che alcune componenti (Europa Verde, ndr) hanno presentato una denuncia in procura e richiesto l’intervento della commissione parlamentare di inchiesta, gettando un forte discredito sulla società di cui il Comune di Pesaro detiene la maggioranza delle quote in parte pubblica».

© RIPRODUZIONE RISERVATA