Villa Marina, taglio del nastro sul lungomare di Pesaro. Il 13 aprile si svela la facciata. Macula cerca foto, documenti e testimonianze

Non solo il pannello artistico

Villa Marina, taglio del nastro sul lungomare di Pesaro
Villa Marina, taglio del nastro sul lungomare di Pesaro
di Miléna Bonaparte
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Sabato 9 Marzo 2024, 01:15 - Ultimo aggiornamento: 11:40

PESARO In veste decorosa per la kermesse di Pesaro 2024, Villa Marina lancia un appello rivolto alla città con l’obiettivo di ricostruire insieme una sorta di puzzle della memoria sulla ex colonia di epoca fascista. Il mega complesso racchiuso nei pannelli anti degrado, in teli microforati per 3.700 metri quadri, si inaugura sabato 13 aprile, quando anche l’ultima facciata, quella d’ingresso per chi arriva dalla Palla, sarà abbellita dall’installazione artistica che unisce in un collage le immagini storiche dei quattro ”giganti” per le camere e il refettorio affacciati sulla spiaggia di viale Trieste.  Un’opera, realizzata dai pesaresi Nicola Perugini, antropologo che vive a Edimburgo, e Tommaso Fiscaletti, creativo e fotografo trasferitosi a Città del Capo, che fa parte del progetto “La pelle sotto: decolonizzare Villa Marina”, uno dei tasselli del dossier della Capitale italiana della cultura.

L’operazione

Ma l’operazione di riscoperta del passato non si esaurisce certamente qui. È stata avviata infatti anche una raccolta di materiale per aprire un sipario ancora più ampio sulla storia dell’edificio. Si cercano documenti, oggetti, video e immagini di ogni tipo legati alla colonia del Ventennio, inaugurata nel 1928, dove trascorrevano le vacanze estive i figli degli ex postelegrafonici, oltre 500 bambini e ragazzi. A lanciare la campagna è “Macula cultura fotografica”, un centro internazionale d’arte di Pesaro che farà la sintesi di tutti gli elementi messi insieme in una pubblicazione online. La raccolta è partita con lo slogan ”Riscopriamo Villa Marina, contribuisci anche tu con vecchie foto o testimonianze”.

«Sono invitati tutti i cittadini, pesaresi e non solo - annunciano i responsabili dell’associazione -, a un progetto collettivo dedicato alla ex colonia estiva di Villa Marina che fa parte del ricco carnet di Pesaro 2024 Capitale italiana della cultura.

Il progetto ”La pelle sotto. Decolonizzare Villa Marina” ha l’obiettivo di riportare in superficie la memoria complessa di questo patrimonio storico e architettonico pesarese, ricco di vicende passate e ora completamente all’abbandono. Per questo ci rivolgiamo a tutti coloro che hanno trascorso periodi della loro vita nell’edificio, oppure che conoscono particolari interessanti della sua storia».

Sito web dedicato

Il materiale raccolto verrà pubblicato sul nuovo sito web dedicato alla struttura, naturalmente per essere messo a disposizione non solo della città, ma anche di un pubblico molto ma molto più ampio, inclusi gli abitanti delle ex colonie d’oltremare.

«Villa Marina è stata costruita dalla dittatura fascista per fare crescere una “stirpe italica” - sottolinea Macula -. Il fine era quello di rafforzare la “salute dei corpi” con la terapia del sole e preparare i giovani a occupare altre popolazioni del continente africano. Così la storia locale si intreccia ai temi del colonialismo e della razza. Dopo la Resistenza e le distruzioni causate dai bombardamenti (Villa Marina era il punto di arrivo orientale della Linea gotica sul mare Adriatico), il complesso divenne un’istituzione democratica, ospitando nel corso dei decenni intere generazioni di bambini e studenti».

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