Pesaro, ritardi e rinvii: per il Mercato delle erbe trasferimento tra un mese

Ritardi e rinvii: per il Mercato delle erbe spostamento tra un mese
Ritardi e rinvii: per il Mercato delle erbe spostamento tra un mese
di Milena Bonaparte
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Sabato 30 Settembre 2023, 03:55 - Ultimo aggiornamento: 11:45

PESARO Tutto rinviato al San Domenico per il trasferimento del Mercato delle erbe, le variopinte e tradizionali bancarelle simbolo del chiostro dove si sta per aprire, entro l’autunno, il cantiere dei lavori di ristrutturazione dell’ex convento d’età medievale. Commercianti e agricoltori, secondo gli accordi presi insieme al Comune, avrebbero dovuto lasciare la loro sede dopo la Fiera di San Nicola, ma alcuni imprevisti lungo la tabella di marcia stanno posticipando il trasloco.

Per la nuova sede, individuata dopo una lunga trattativa nel cortile di palazzo Gradari affacciato su via Gavardini, qualcosa non è andato per il verso giusto. 
Colpa, sembrerebbe, della struttura a protezione dei banchi: il Comune ha proposto prima un tendone poi una pensilina, mentre gli operatori preferirebbero trasferire la loro vecchia tettoia “molto funzionale che li ha riparati da sempre, sia dai rigori invernali sia dall’afa estiva”, affermano decisi.

Il problema è che sulla questione l’ultima parola spetta alla Soprintendenza, essendo il cortile parte del palazzo storico, quindi i lavori vanno fatti a regola d’arte senza impatto sulle linee architettoniche.


La dislocazione


La dislocazione prevista separa in due le sei bancarelle (quella dei fiori è andata in pensione), all’aperto ci starebbero i due banchi di frutta e verdura, il punto vendita di un agricoltore e il ragazzo che commercia il miele, mentre dentro il palazzo si allestirà uno stand per il panettiere e l’ambulante dei formaggi. L’assessore alle Attività economiche e al Decoro del centro storico Francesca Frenquellucci mitiga la tensione, spiegando le ragioni del ritardo, in realtà un’occasione preziosa per completare insieme il migliore allestimento: «Il trasloco del Mercato delle erbe avverrà fra circa un mese o un mese e mezzo, quanto prima faremo un incontro con i commercianti e metteremo a punto gli ultimi dettagli. L’accordo lo troveremo sicuramente. Siamo al lavoro nella predisposizione degli spazi. Due dei punti vendita saranno all’interno, nell’atrio affacciato sul cortile, cioè i banchi del pane e dei formaggi, per i quali il problema della copertura non sussiste, sarà installato un tendaggio per ragioni igieniche. Le altre tre attività di frutta e verdura, più il banco del miele, avranno invece una pensilina che i nostri uffici stanno preparando.

Commercio all'aperto

Ma non è finita qui, vogliamo infatti riqualificare tutte le bancarelle nel loro insieme per rendere questo nuovo spazio della città, dedicato al commercio all’aperto, ancora più attraente e colorato». Parla invece di silenzio il nuovo direttore della sede di Pesaro della Confesercenti, Davide Ippaso: «Credo che si sia bloccato tutto in seguito ai problemi insorti con la Soprintendenza per gli spazi e la copertura. Non abbiamo saputo più niente, nessuno ci ha convocati. Il mercato doveva trasferirsi nel cortile di via Gavardini dopo la Fiera di San Nicola. Tutto tace». 


Il portavoce dei venditori Enrico Bodini afferma invece di avere avuto un recente contatto con il Comune: «Qualche giorno fa un tecnico ci ha mostrato un nuovo progetto con degli ombrelloni in materiale impermeabile, non le coperture fisse che chiediamo. Se poi dovessero essere di plastica non se ne parla nemmeno, perché d’estate si formerebbe un effetto serra, per di più chiusi tra quelle quattro mura, e d’inverno saremmo al gelo. Per la Soprintendenza la tettoia fissa non si può realizzare, noi abbiamo allora proposto di smontare la copertura che abbiamo qui al San Domenico, almeno una parte perché è molto ampia, ora lo spazio è il triplo rispetto a quello che avremo in via Gavardini. Ma la Soprintendenza ha detto che non va bene, quindi il Comune ci deve presentare un nuovo progetto. Non vogliamo gli ombrelloni, non ci proteggono d’inverno dalle bombe d’acqua e se c’è il sole che picchia ci va a male anche la nostra mercanzia».

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