PESARO - Si è sentita colare qualcosa di denso sulla testa che poi le è scivolato lungo la schiena. Ha toccato il liquido ha sentito un vero fetore poi, come un angelo custode sotto mentite spoglie, ha visto arrivare un uomo, circa 30 anni, abbronzato, italiano, che l’ha avvicinata.
Il falso aiuto
«Signora si è sporcata con la cacca di piccione».
La beffa
Tra questi anche un piccolo cammeo d’argento, risultato di scarso interesse per il truffatore tanto che lo ha riconsegnato alla signora. la quale, stordita dalla messa in scena, è salita in bicicletta ed è tornata a casa dove l’aspettava una delle figlie. Sporca e spaesata la signora ha raccontato l’accaduto in modo un po’ confuso quei fatti che si sono svolti così rapidamente da lasciarla sconcertata.
La figlia sospettando l’inganno, ma volendo verificare che la catenina non si fosse semplicemente slacciata e magari rimasta a terra, ha aiutato la madre a pulirsi raccogliendo gli abiti sporchi in un sacchetto. Poi sono tornate al cimitero dove, dell’oro rubato non c’era traccia, ma in un cestino a pochi passi dalle tombe, c’erano tanti fazzoletti sporchi.
La figlia ha fotografato il tutto e insieme alla madre si è presentata dai carabinieri per denunciare i fatti. E’ apparso evidente a tutti che non si trattasse di guano ma di escrementi umani diluiti con l’acqua che il complice del ladro ha fatto cadere dall’alto. Gli stessi carabinieri hanno ammesso che una truffa del genere non era mai stata denunciata prima. La vittima del furto, per quanto in difficoltà a rilasciare informazioni per l’eventuale definizione di un identikit, si è detta sicura di riconoscere l’uomo che le ha messo le mani addosso per rubarle i suoi ricordi.
L’amara sorpresa
Ma, con sorpresa, ha verificato che al cimitero non esiste nessun impianto di videosorveglianza. E dunque con grande probabilità, gli autori di un gesto così sgradevole e umiliante, la faranno franca.
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