Baiocchi (Fdl) contro il sindaco di Pesaro (che aveva ironizzato sui candidati del centrodestra): «Ricci attacca per depistare, guardi ai problemi nel Pd»

Baiocchi (Fdl) contro il sindaco di Pesaro (che aveva ironizzato sui candidati del centrodestra)
Baiocchi (Fdl) contro il sindaco di Pesaro (che aveva ironizzato sui candidati del centrodestra)
di Simonetta Marfoglia
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Domenica 31 Dicembre 2023, 03:10 - Ultimo aggiornamento: 15:33

Nicola Baiocchi, consigliere regionale e coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia, allora che fate? Vi mettete davvero a cercare il candidato sindaco del centrodestra scorrendo l’elenco del telefono? Il sindaco Matteo Ricci non ci ha girato intorno.

«Sinceramente gli atti di arroganza e di egocentrismo del sindaco Ricci non mi stupiscono e neanche mi scalfiscono più, ormai sono 10 anni che lo sopportiamo. Ma forse Ricci non si è accorto che in questi 10 anni è cambiato il mondo e anche la storia politica dell’Italia. Se certi suoi atteggiamenti non andavano già bene prima quando il Pd aveva ben altro consenso, adesso sono assolutamente fuori luogo. Anzi sono solo un tentativo di depistaggio: attaccare gli avversari per nascondere i problemi in casa propria e non vedere la mucca nel corridoio». 

Che mucca?

«La mucca sono le lotte di potere tutte interne al Pd che in questi anni non solo hanno impoverito e intristito, ma anche danneggiato pesantemente questa città. Compreso anche l’anghingò tra Andrea Biancani e Daniele Vimini, da teatrino».

Ma almeno c’è una scelta tra due aspiranti candidati definiti.

«Ma che mette in piazza l’eterna faida tra la componente di Villa Fastiggi legata a Luca Ceriscioli e quella di Muraglia capitanata da Matteo Ricci. Ritengo che ormai Villa Fastiggi sia stanca di prendere ordini e schiaffi dai supporter di Muraglia e che quindi rivendichi il proprio candidato. Dietro questo clima alla “volemose bene” e “si va tutti d’amore e d’accordo”, in realtà stanno volando gli stracci. Mettetevi comodi e prendete i popcorn mi viene da dire».

E voi?

«Noi, a differenza loro, siamo abituati a guardare a casa nostra e a lavorare in silenzio e nel massimo rispetto delle persone che vengono coinvolte in queste trattative».

Però pare che questo coniglio dal cilindro non voglia uscire.

«Ribadisco e spero di essere chiaro una volta per tutte: non stiamo cercando sull’elenco del telefono nè dentro il cilindro.

Si tratta di una scelta fondamentale per il futuro della città che merita di essere approfondita e sviluppata sia sul spiano comunale, che regionale e nazionale. Mi auguro che entro gennaio possano essere definite le strategie e di conseguenza anche il nome candidato sindaco. Sa, al contrario di ciò che sproloquia Ricci definendoci deboli, esiste un’ottima classe dirigente politica e partitica assolutamente all’altezza di questa sfida ma, come ho più volte rimarcato, credo che sia necessario individuare una persona che riesca ad attrarre consenso anche al di fuori del bacino del centrodestra tradizionale e raggiunga tutte quelle forze che si ritengono alternative a questa Amministrazione».

Che figura serve a Pesaro?

«Va individuata una figura, e di conseguenza anche una squadra, che abbia una chiara visione politica della città futura, cosa che è mancata totalmente in questi anni dove si è andati avanti a spizzichi e bocconi. Prendiamo le infrastrutture: si è proceduto a rattoppi, un pezzo per volta, ma sulle opere compensative siamo in ritardissimo rispetto ad altre realtà. Un annuncio dietro l’altro, un’attesa mai conclusa. E come si fa poi a sbandierare il risultato del nuovo palas che è il simbolo stesso del flop della giunta Ricci tra tempi e costi sballati? Siamo al ridicolo».

Però la Capitale italiana della cultura l’abbiamo portata a casa.

«Ma senza una progettazione turistica e senza ancora un programma ben definito degli eventi. Se l’esempio delle iniziative di Pesaro 2024 è la mostra fallimentare su Lucio Dalla, costata al Comune 154mila euro per un misero incasso di 33mila c’è di che mettersi le mani nei capelli, altro che proclami. C’è bisogno veramente di un’ Amministrazione che sia capace di dialogare in maniera costruttiva con la Regione Marche: non si può tutti i giorni battere cassa chiedendo soldi, tra l’altro ottenendoli spesso, e il giorno dopo attaccare a testa bassa. Il rispetto istituzionale o c’è sempre oppure non ha senso. Non è più nemmeno propaganda ma schizofrenia».

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