FdI, guerra fratricida: ecco il congresso pesarese dei veleni che tiene il governatore Acquaroli sulle corde

FdI, ecco il congresso dei veleni che tiene il governatore Acquaroli sulle corde
FdI, ecco il congresso dei veleni che tiene il governatore Acquaroli sulle corde
di Martina Marinangeli
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Giovedì 7 Dicembre 2023, 01:40 - Ultimo aggiornamento: 11:46

PESARO Una guerra fratricida, è proprio il caso di dire. Il congresso provinciale di Fratelli d’Italia fissato per domenica si preannuncia scoppiettante. Non tanto per la consultazione in sé - quella di Nicola Baiocchi è l’unica candidatura sul tavolo per il dopo Mochi - quanto per gli strascichi che potrebbe avere. Effetto domino che valicherebbe i confini pesaresi per impattare direttamente sulla Regione.

 
L’escalation


Il tentativo della frangia pesarese del partito guidata da Baiocchi di arginare lo strapotere che Pergola ha detenuto per anni ha infastidito non poco l’assessore regionale alle Infrastrutture Francesco Baldelli, che con il fratello deputato Antonio aveva la golden share provinciale di FdI.

Un malumore manifestato a più riprese anche tra i corridoi di Palazzo Raffaello, tanto da arrivare a parlare di dimissioni dalla giunta con il governatore Francesco Acquaroli. Che dal canto suo tutto vuole tranne un’altra fibrillazione nel suo esecutivo dopo il golpe fallito della Lega.

Così, si è confrontato a più riprese con il suo assessore per riportarlo a più miti consigli. Anche perché nel 2024 si vota sia a Pesaro che a Fano, e se sulla prima il centrodestra sa di avere poche chance, sulla seconda punta invece parecchio. Un risultato elettorale negativo conseguenza di una frattura interna al partito provinciale di FdI non è accettabile per il governatore.

Ricucire lo strappo diventa dunque imperativo: i due diretti interessati restano al momento in silenzio, anche per evitare di inasprire ulteriormente la situazione. Ma le fibrillazioni sono tutt’altro che sopite. E se Baldelli, in caso di elezione di Baiocchi a segretario, dovesse portare fino in fondo la minaccia di dimissioni, lo stesso Baiocchi dovrebbe lasciare il dorato scranno del Consiglio regionale. Effetto domino, appunto. 

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