Pesaro, personal trainer violenta la sua ex, gira video e chiede 5mila euro per non divulgarlo: condannato a 4 anni e 2 mesi, scatta anche l'allontanamento

L’accusa è di violenza sessuale, estorsione e stalking. provvisionale di 10 mila euro immediatamente esecutiva

Pesaro, personal trainer violenta la sua ex, gira video e chiede 5mila euro per non divulgarlo
Pesaro, personal trainer violenta la sua ex, gira video e chiede 5mila euro per non divulgarlo
di Luigi Benelli
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Giovedì 22 Febbraio 2024, 02:10 - Ultimo aggiornamento: 11:39

PESARO I rapporti sessuali pretesi con il ricatto di divulgare i video hot che la riguardavano. Ieri la sentenza davanti al Gup con rito abbreviato. Il caso risale al marzo del 2023 quando i carabinieri arrestarono un personal trainer di 28 anni di Pesaro con l’accusa di violenza sessuale, estorsione e stalking. A denunciarlo è stata la sua ex compagna di 25 anni, da cui ha avuto anche una figlia. 

Il ricatto

La ragazza ha preso il coraggio a due mani e ha raccontato tutto alle forze dell’ordine. L’uomo non aveva accettato la fine del rapporto ed aveva continuato a perseguitare la donna. Fino a ricattare la ragazza pretendendo rapporti sessuali. Se si fosse rifiutata, lui avrebbe pubblicato su internet delle foto dei loro incontri. Non solo, in quelle occasioni di intimità forzata, il 28enne avrebbe continuato a filmare di nascosto. Alimentando la spirale di nuovi ricatti. Per evitare le minacce di revenge porn c’era un prezzo: ci volevano 5000 euro. La ragazza, esasperata ma anche impaurita, aveva raccontato tutto ai carabinieri di Pesaro, temendo di dover subire dall’ex compagno anche pesanti ritorsioni. Per questo, i militari in coordinamento con la procura della Repubblica, hanno teso un’imboscata all’ex compagno della ragazza facendogli arrivare il messaggio da parte della vittima di accettare il pagamento di 5mila euro.

Il 28enne aveva fissato l’incontro a casa. Ma lei, consigliata dagli inquirenti, ha preteso che lo scambio di denaro avvenisse all’esterno, dove i carabinieri sarebbero potuti intervenire al minimo pericolo per la ragazza.

Le banconote erano state fotocopiate e segnate, così al momento del passaggio del denaro, i carabinieri sono usciti allo scoperto arrestando in flagranza di reato il 28enne. Con sé aveva anche in tasca un lungo coltello.

Il sequestro

I militari avevano sequestrato il computer e i telefonini che il giovane aveva con sé per provare l’esistenza dei video e delle immagini che il 28enne aveva minacciato di rendere pubblici in caso di mancato pagamento. L’uomo, dopo un periodo in carcere, era finito ai domiciliari con il braccialetto elettronico. L’indagine è proseguita e ieri è arrivata alla sentenza. La giovane si è costituita parte civile tramite l’avvocato Alberto Malavolta che ha puntellato le accuse della procura e chiesto 50 mila euro di risarcimento. Anche i genitori della giovane si sono costituiti parte civile tramite il legale Andrea Casula. L’imputato, difeso da Marco Cassiani, ha respinto le accuse dicendo che i rapporti erano consenzienti e i soldi gli erano stati offerti.

Il risarcimento

Il giudice ha condannato il 28enne a 4 anni e 2 mesi e alla provvisionale di 10 mila euro immediatamente esecutiva. Il legale ha chiesto la revoca dei domiciliari. Verrà applicata la misura dell’allontanamento di 500 metri dalla vittima e dai luoghi da lei frequentati. Si procederà in sede civile per il risarcimento.

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