Pesaro, l'azienda è fallita ma niente bancarotta: l'imprenditore del fitness (finito nel mirino de Le Iene) e i soci sono assolti

Pesaro, l'azienda è fallita ma niente bancarotta: l'imprenditore del fitness e i soci sono assolti
Pesaro, l'azienda è fallita ma niente bancarotta: l'imprenditore del fitness e i soci sono assolti
di Luigi Benelli
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Lunedì 27 Novembre 2023, 03:40 - Ultimo aggiornamento: 28 Novembre, 07:31
PESARO Lui ha già avuto processi in varie città italiane per il caso delle palestre “apri e fuggi con i soldi”. Ora gli inquirenti lo hanno portato a processo anche a Pesaro per una bancarotta documentale che riguarda invece una ditta artigiana. L’altro giorno la sentenza che l’ha assolto. Lui è un imprenditore 54enne del mondo del fitness, noto anche tramite i servizi de Le Iene in quanto è stato era stato accusato a suo tempo in città come Modena, Bussolengo e a Villafranca di aver aperto nuove palestre lanciando un’offerta vantaggiosa per gli abbonamenti annuali. 


Il problema è che le palestre rimanevano aperte per poco tempo e nel giro di qualche giorno venivano svuotate di tutti gli attrezzi. I frequentatori e i dipendenti non avrebbero mai avuto i soldi indietro. Di qui le accuse all’imprenditore che però finora è stato assolto in tutti i processi in cui è comparso come imputato.

Chiuso con il fitness a Pesaro l’uomo è finito sul banco degli imputati con l’accusa di aver acquisito una ditta artigiana, tramite la società Inline. 

Passivo da oltre 700mila euro


La ditta è fallita con un passivo di oltre 700mila euro e il 54enne è stato accusato, assieme a due soci di aver nascosto i libri contabili. 
L’avvocato Marco Defendini ha evidenziato nel corso del dibattimento che l’imputato non sarebbe stato amministratore dell’assemblea che ha deliberato l’acquisto della ditta artigiana. La firma sarebbe falsa e al suo posto ci sarebbe stata una testa di legno nigeriana. Quanto al passivo, per la difesa non ci sarebbe stato nessun svuotamento, perché si tratterebbe di un leasing di un immobile già restituito. L’accusa ha chiesto 3 anni e 4 mesi di condanna per il 54enne e 2 anni per i soci. Il collegio ha assolto l’imprenditore perché il fatto non sussiste e i soci per non aver commesso il fatto.
 

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