Pesaro, nuovi locali Ast, bene il sondaggio: arrivate le proposte da valutare per il trasloco dei servizi psichiatrici da Muraglia

Pesaro, nuovi locali Ast, bene il sondaggio: arrivate le proposte da valutare per il trasloco dei servizi psichiatrici da Muraglia
Pesaro, nuovi locali Ast, bene il sondaggio: arrivate le proposte da valutare per il trasloco dei servizi psichiatrici da Muraglia
di Miléna Bonaparte
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Venerdì 1 Marzo 2024, 03:25 - Ultimo aggiornamento: 12:47

PESARO - L’indagine dell’Ast, almeno per il momento, è andata a buon fine. Si sono fatti avanti diversi operatori interessati. Quanti e chi sono? Le bocche sono super cucite. C’è attesa di sapere l’esito della “Consultazione preliminare di mercato” che l’azienda sanitaria ha chiuso mercoledì per trovare nuovi locali dove trasferire i servizi psichiatrici che operano in équipe nella “cittadella“ di Muraglia e devono andarsene entro fine settembre, con ogni probabilità in una diaspora di sedi lontane tra loro, per fare largo al cantiere dell’Ospedale di Pesaro.

Dopo il sondaggio attraverso il quale raccogliere informazioni tecniche ed economiche fra gli operatori, seguirà la convocazione dei partecipanti.

In base all’esito dei colloqui, potrebbe essere indetto dall’Ast un secondo bando di gara, questa volta non solo per la ricerca di strutture dove sistemare i posti letto e gli ambulatori della salute mentale, ma anche in vista di una diversa gestione dell’attività assistenziale. Un affidamento all’esterno delle prestazioni? Nel frattempo, immancabile e pungente, arriva l’opinione del consigliere regionale e vicepresidente Andrea Biancani del Pd: «L’Ast 1 ci riprova, intanto sono ancora senza una sede dove andare gli oltre 100 posti letto e giornalieri tra Rsa Tomasello, Struttura residenziale riabilitativa, Comunità protette, e centro diurno “Il Gabbiano”. Si rischiano il frazionamento e l’aumento dei costi». Secondo Biancani una valida alternativa esiste, cioè il recupero del San Benedetto, l’ex manicomio dove il Comune sta facendo la sua parte nella ristrutturazione del fronte su corso XI Settembre, ma la Regione non si è ancora fatta avanti. La strada imboccata ora dall’azienda sanitaria è la “Consultazione preliminare di mercato”. «Siamo al secondo tentativo per individuare spazi e non è detto che vedremo risultati – commenta Biancani -, la pianificazione è sbagliata a monte. I primi errori risalgono all’accordo sottoscritto a ottobre del 2022 dalla Regione con il Comune, quando l’Ast indicò delle strutture non idonee o addirittura ancora da costruire, come l’Ospedale di comunità a Mombaroccio e la Rsa Galantara, inadatta perché si sviluppa su più piani e non su uno soltanto. Ho più volte segnalato che il progetto si sarebbe rivelato un fallimento. Questo perché, spostando in diversi luoghi servizi nati per operare vicini, essendo complementari l’uno all’altro, si distrugge la “cittadella psichiatrica” che è stata costruita negli anni a Muraglia, rappresentando un’eccellenza e un fiore all’occhiello della nostra sanità. La dispersione dei servizi rende più difficile l’accesso ai pazienti e meno agevole il lavoro del personale, visto che i medici sono gli stessi di Psichiatria». Il trasferimento interessa la Rsa Tomasello con 27 posti letto, le due comunità protette maschile e femminile da 20 posti letto ciascuna, la Struttura residenziale riabilitativa Srr, 18 posti letto, e il Centro diurno “Il Gabbiano” per 16 ospiti. «Oltre 100 pazienti da spostare in locali idonei. Praticamente dal 2022, quando si firmò l’accordo, a quasi due anni di distanza e dopo un avviso pubblico senza esito, è stata trovata una sede alternativa solo per l’ospedale di Psichiatria, che andrà a Fano, e forse per il Csm, Centro di salute mentale, e l’Assistenza domiciliare che non compaiono più nel nuovo avviso, ma non si specifica la destinazione». La strada giusta è la più semplice, secondo Biancani. «Da oltre tre anni ribadisco che a tutto questo caos un’alternativa c’è, vale a dire il recupero del San Benedetto che avrebbe mantenuto uniti i servizi in una sede adeguata. L’Ast è proprietaria di gran parte dell’ex manicomio, una struttura enorme, in centro e vicina al San Salvatore. Da anni è stato elaborato un progetto di recupero a uso socio-sanitario. Eppure, nel momento in cui la Regione si trova a dover spostare i servizi di Muraglia, decide di cercare edifici in locazione. È giusto continuare a pagare gli affitti quando si hanno immobili da recuperare? Non sarebbe stato meglio contrarre un mutuo per risparmiare? Nel tempo avremmo anche restituito alla città un edificio storico monumentale e tenuto vicini servizi socio-sanitari destinati al contrario a smembrarsi».

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