L'amarezza degli imprenditori di Pesaro: «Invasi dal fango, puliamo noi i fossi ma se tocchiamo un cespuglio ci multano»

«Invasi dal fango, puliamo noi i fossi ma se tocchiamo un cespuglio ci multano»
«Invasi dal fango, puliamo noi i fossi ma se tocchiamo un cespuglio ci multano»
di Thomas Delbianco
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Domenica 21 Maggio 2023, 04:40 - Ultimo aggiornamento: 14:43

PESARO - Il titolare della EdilPieffe Luigi Paolini guarda con amarezza in direzione del fosso della Badia che scorre proprio a fianco alla sua azienda. «Ho ripulito fin dove mi era consentito, al limite della mia proprietà, anche sistemando il lato della ferrovia, ma se tocchiamo anche solo una pianta sul rio, rischiamo una multa». Quel fosso, ostruito da sterpaglie e alberi, martedì è esondato, devastando i locali esterni ed interni della sua impresa, in strada dell’Acquabona. «Almeno 150 mila euro di danni, ma non è ancora finito il conteggio e saranno sicuramente di più».

Questa zona di Cattabrighe, tra area artigianale e residenziale, è stata messa in ginocchio, nel nubifragio di martedì scorso, proprio dalla fuoriuscita di acqua dai fossi, quella della Ranocchia e della Badia.

Così come a Loreto, l’esondazione del torrente Genica ha bloccato i sottopassi, messo ko il cimitero, i vivai, i chioschi. Il nodo della manutenzione e pulizia del reticolato idrografico minore, che attraversa la città, ora non può più aspettare. Lo sa bene anche l’assessore Enzo Belloni che ieri mattina ha ascoltato con attenzione la parole del titolare dell’EdilPieffe sulla necessità di intervenire al più presto. La competenza è regionale e la questione è stata già sottoposta sia all’assessore Aguzzi, sia al presidente Acquaroli nei sopralluoghi effettuati nelle zone colpite dall’alluvione. Due le richieste prioritarie: serve un provvedimento di natura normativo che sblocchi tutti gli ostacoli autorizzativi e che consenta di tenere puliti questi fossi, che, come si è visto, possono fare ingenti danni. E serve un primo intervento di manutenzione. Ma non per forza tutto a carico del pubblico. I privati, come la EdilPieffe, sono disposti a fare la propria parte.

«Certo, se ci viene consentito, noi saremmo disposto, con una co-partecipazione, a ripulire il fosso nelle zone vicine alle nostre aziende. Ma se la situazione non si sblocca, alla prossima ondata di maltempo, ci ritroveremo nella stessa situazione». In Strada dell’Acquabona ieri mattina erano in tanti a dare un mano e a spalare il fango. Gli uomini della Protezione Civile, guidati da Ugo Schiaratura, e i cittadini-volontari. «Sono arrivate anche squadre di volontari e amici da Ancona e da altre zone, vedi Gabicce», fa sapere Paolini sulla grande solidarietà ricevuta. L’assessore Belloni ha colto l’occasione della ricognizione di ieri mattina a Cattabrighe, per fare il punto della situazione sulla conta dei danni post-maltempo. La prima stima riguarda le attività economiche e le abitazioni, per un ammontare di 700 mila euro. Ma è una cifra che si aggiorna di ora in ora, con la stato di avanzamento della mappatura. «Stiamo raccogliendo le segnalazioni dei privati, siamo a 700 mila euro, ma ne arriveranno altri e poi ci sarà il conto del danno subito dal patrimonio pubblico - spiega l’assessore - Comune e Provincia hanno diverse strade in grossa difficoltà. Ho accompagnato giovedì il presidente Acquaroli per far sì che si rendesse conto della situazione e l’ho visto molto disponibile. Questa città ha reagito bene anche questa volta, la macchina organizzativa ha funzionato grazie ad un sistema messo in piedi tanti anni fa dal Centro Operativo, quando c’è stato lo sblocco del patto di stabilità, che ci ha consentito di attrezzarci con mezzi e uomini. In questi anni spesso davanti alle emergenze non abbiamo mai fatto ricorso a ditte esterne. Marche Multiservizi ha dato una grande mano e sta continuando a farlo, per raccogliere tutti i detriti accumulati nelle cantine e nei garage. Domani termineranno la pulizia dell’ultimo tratto di spiaggia dal ponte del Genica fino a piazzale della Libertà. Prima era impossibile farlo, perchè il mezzo affondava nell’area del Genica. Per ora hanno accumulato i detriti in maniera temporanea nelle spiagge libere, per poi rimuovere tutto a inizio settimana».

Intanto è stato parzialmente liberato dalla melmail parcheggio San Decenzio.

Aggiunge il Capo della Protezione Civile Schiaratura: «Abbiamo lavorato molto per togliere l’acqua dagli scantinati, abbiamo fatto una quarantina di interventi, alcuni sono ancora in lista. C’è tanto materiale da buttare via nelle abitazioni, ci andremo nelle prossime ore. La priorità era quella di togliere l’acqua, anche per consentire il ripristino della corrente elettrica dentro le case». Oggi una nuova allerta meteo gialla su tutte le Marche con la sola isola verde della costa pesarese. Ironizza amaro Belloni: «Abbiamo già dato».
 

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