La ex ha paura, il braccialetto elettronico scatta d’urgenza per un 29enne. A Pesaro uno dei primi casi con le nuove restrizioni

La ex ha paura, il braccialetto elettronico scatta d’urgenza per un 29enne. A Pesaro uno dei primi casi con le nuove restrizioni
La ex ha paura, il braccialetto elettronico scatta d’urgenza per un 29enne. A Pesaro uno dei primi casi con le nuove restrizioni
di Luigi Benelli
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Martedì 19 Dicembre 2023, 02:50 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 10:02

PESARO Divieto di avvicinamento e braccialetto elettronico “d’urgenza”. La nuova legge contro la violenza sulle donne è entrata in vigore il 9 dicembre e per Pesaro questo potrebbe essere uno dei primissimi casi. Si tratta di un dispositivo applicato “d’urgenza” per prevenire eventuali condotte estreme. In pratica se il soggetto si dovesse avvicinare alla donna, arriverebbe un segnale alle forze dell’ordine, così da poter intervenire in tempo. Il caso è quello di un 29enne che avrebbe procurato ansia e paura nella sua ragazza oggi ex. 

Modi autoritari

Avrebbe avuto modi autoritari e vengono contestati anche schiaffi e botte. Ci sarebbero state anche minacce di morte e scatti d'ira. Condotte condite da insulti come «fai schifo». Sono stati acontestati anche schiaffi e botte, fino all’episodio che ha fatto emergere il caso I due erano in auto ed era scattato l’ennesimo litigio. Lei voleva scendere dalla macchina ma lui le avrebbe rifilato un pugno al naso tanto da romperlo. Grondante di sangue è stata vista da alcuni passanti che hanno quindi allertato le forze dell’ordine.

Pronto soccorso

La ragazza è finita al pronto soccorso dove ha rimediato 20 giorni di prognosi.

Reato di lesioni che si sarebbe configurato anche in un’altra circostanza quando lui l’avrebbe sbattuta contro il bracciolo del divano (2 giorni di prognosi). Un contesto in cui i due vivevano insieme e lui prometteva di cambiare. Di qui l’accusa di maltrattamenti in famiglia, lesioni e violenza privata per averle impedito di scendere dall’auto.

L’interrogatorio

Ieri l’interrogatorio di garanzia con l’indagato assistito dall’avvocato Matteo Mattioli. L’uomo avrebbe ridefinito i contorni della vicenda nell’alveo di litigi. Quanto alla rottura del naso, si sarebbe difeso dicendo che voleva chiudere la portiera per evitare che cadesse in strada. Un gesto veloce, tanto da colpirla con una gomitata, inavvertitamente. La ragazza non ha presentato querela, ma ha ricostruito il clima di prevaricazione e paura della convivenza davanti alle forze dell’ordine. E’ stato stabilito il divieto di avvicinamento con l’uso del braccialetto elettronico d’urgenza. L’avvocato Mattioli ha presentato ricorso.

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