L'allarme dell'Ordine degli infermieri: «Personale in fuga per colpa di contratti a tempo e carichi di lavoro»

Pesaro, l'allarme dell'Ordine degli infermieri: «Personale in fuga per colpa di contratti a tempo e carichi di lavoro»
Pesaro, l'allarme dell'Ordine degli infermieri: «Personale in fuga per colpa di contratti a tempo e carichi di lavoro»
di Luigi Benelli
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Sabato 26 Giugno 2021, 05:25

PESARO - Dalle seconde linee alla medaglia sul petto del “eroi”. Ma anche il sogno del posto fisso e le discriminazioni subìte. Gli infermieri assieme ai medici e al personale sanitario sono stati in prima fila a combattere la pandemia. Un’emergenza che ha fatto risaltare alcune criticità già esistenti ma non palesate. Ieri l’assemblea annuale dell’Opi, l’ordine degli infermieri di Pesaro, presieduto da Laura Biagiotti. 

Strane entità

Nella relazione, Biagiotti, ha evidenziato diversi punti centrali nell’alanalisi delle condizioni di lavoro degli infermieri: «Gli infermieri vengono chiamati “eroi”, gli infermieri, già quella strana entità, di cui nessuno si occupa e preoccupa finché un maledetto virus te li fa notare. Striscioni ovunque per elogiare il nostro lavoro, pranzi e merende offerte agli infermieri nei reparti, serenate, elogi con le autorità che presenziano orgogliosi». Personale ridotto all’osso e tanto lavoro. «Abbiamo sempre risposto che non eravamo eroi, ma stavamo svolgendo il nostro lavoro, forse una modestia troppo azzardata perché si lavorava a ritmi elevati e con tanta tensione, saltando ferie e riposi se necessario, perché molti colleghi si sono ammalati di virus e non si poteva tenere scoperto il turno». 

Le carenze

I nodi sono venuti al pettine anche nella realtà pesarese. «All’inizio della pandemia – continua Biagiotti – diversi infermieri di Pesaro sono andati a lavorare fuori regione, accettando proposte anche al Nord perché si parlava di contratti a tempo indeterminato, cosa che nelle Marche non c’era.

Ora grazie agli ultimi concorsi e graduatorie, alcuni avranno una stabilizzazione. La carenza c’è sempre, del resto va potenziato il territorio, anche in base al piano di continuità assistenziale che certo non può basarsi solo su questi numeri». Biagiotti, durante l’intervento ha anche evidenziato che «l’epidemia ha solo evidenziato una drammatica insostenibile realtà che non è di certo di oggi, ma che affonda radici negli ultimi vent’anni di tagli, di mancate assunzioni e di smantellamento lento e sistematico del nostro sistema salute. 

Paure e sfiducia

Gli infermieri, operatori sanitari, benché considerati eroi, esprimono, nella popolazione anche paure e sfiducia. In diverse occasioni, i media hanno segnalato atti di discriminazione o addirittura rifiuto nei confronti del personale sanitario, infermieri, da parte di vicini che temevano di essere contagiati. Fortunatamente, questi atti sono stati spesso controbilanciati da nuove testimonianze di sostegno e solidarietà. Su questa situazione sono arrivate diverse segnalazioni telefoniche anche all’ordine, dove il personale infermieristico non veniva accettato nemmeno alle riunioni condominiali». L’emergenza ha fatto sì che le richieste di personale fossero altissime. «All’ordine sono arrivate molte mail con richieste di infermieri da parte di strutture pubbliche e private. 

Il carico

L’elevato carico di lavoro negli ospedali e nel territorio fa nascere una grande carenza di personale infermieristico. Una carenza che pone come obbiettivo la rimozione del vincolo di esclusività per tutti i professionisti dipendenti del Servizio Sanitario Nazionale, nella Legge 43/2006, e di tutelare così i diritti dei cittadini che necessitano di un’adeguata assistenza». 

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