Cassa di colmata, il consigliere regionale Biancani (Pd): «Deve accogliere solo i fanghi del porto di Pesaro»

Cassa di colmata, il consigliere regionale Biancani (Pd): «Deve accogliere solo i fanghi del nostro porto»
​Cassa di colmata, il consigliere regionale Biancani (Pd): «Deve accogliere solo i fanghi del nostro porto»
di Letizia Francesconi
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Venerdì 6 Ottobre 2023, 04:20 - Ultimo aggiornamento: 15:06

PESARO - «La cassa di colmata del porto, che verrà realizzata alla base del colle San Bartolo sul lato di Baia Flaminia, deve essere a uso esclusivo del materiale raccolto nel dragaggio dello scalo pesarese». Monito del consigliere regionale Pd Andrea Biancani, all’indomani dell’annuncio da parte dell’Autorità di Sistema portuale del medio Adriatico del progetto definitivo dell’opera. 


Le criticità


Progetto però non convince Biancani per dimensioni e modalità di smistamento dei fanghi e liquami portuali. «Bene l’avvio dell’iter progettuale che ci porterà alla vasca di colmata – spiega il consigliere – anche se si arriva già in ritardo ma chiedo all’Autorità di Sistema e alla Regione, che prima ancora di definire e chiudere la progettazione, siano disposti dei sondaggi nel nostro porto per capire di che tipo di materiali stiamo parlando.

Solo a quel punto, sarà possibile dimensionare e tarare le dimensioni del bacino». 


La richiesta è rivedere il progetto. «Chiedo certezze sul fatto che il bacino di colmata sia dimensionato solo per accogliere i nostri fanghi, mentre sappiamo che la cassa dovrebbe, una volta realizzata, secondo i programmi dell’Autorità portuale, accogliere anche fanghi che arrivano a Pesaro da altri porti lungo l’Adriatico, Fano, Senigallia, Ancona e altri scali che rientrano nelle competenze dell’Autorità. Se così fosse, in assenza di una modifica al progetto, l’impatto ambientale sarebbe insostenibile per un’opera decisamente sovradimensionata, anche perché Pesaro non è uno scalo a predominanza commerciale come quello anconetano, ma ha anzitutto un target turistico per la piccola nautica da diporto e la cantieristica di lusso. Altrimenti che senso avrebbe in futuro la strategia del “Portobello” voluta dall’Amministrazione e che fa del porto di Pesaro uno scalo per viaggi di crocieristi dall’estero? E’ vero che l’area è già stata individuata, inserita in un tratto della nuova darsena, dove verrà realizzato anche un molo allungato alla foce del fiume, ma ci aspettiamo insieme all’Amministrazione comunale che questo progetto sia sostenibile e che ultimato il dragaggio del porto di Pesaro, la cassa di colmata venga richiusa». Il vicepresidente dell’assemblea legislativa chiede anche a tecnici di Regione e Autorità portuale di effettuare verifiche sui materiali «considerando che ci sono fanghi che possono essere riutilizzati in spiaggia per i ripascimenti, altri in un’area individuata a mare e altri invece che devono essere versati perché inquinati, nella cassa di colmata». 


L’impatto


«Va evitato che questo bacino rischi di rimanere in funzione per anni e che venga aperto e richiuso con una certa cadenza aspettando che arrivi un carico a Pesaro per riversare i fanghi. Si chiede poi quale debba essere la sua dimensione effettiva, e i metri cubi di materiale che potrebbe contenere. No ad una cassa di colmata che rischia di essere impattante per dimensione e quantità di sedimenti da accogliere».

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