Ricci e Vimini spiegano le funzioni della “Palla 5.0”: «Ispirati dall’Expo, la Biosfera del futuro icona di Pesaro Capitale della cultura 2024»

Il modello di riferimento è l’Albero della Vita che è stato il simbolo di Milano

Ricci e Vimini spiegano le funzioni della “Palla 5.0”: «Ispirati dall’Expo, la Biosfera del futuro icona di Pesaro 2024»
Ricci e Vimini spiegano le funzioni della “Palla 5.0”: «Ispirati dall’Expo, la Biosfera del futuro icona di Pesaro 2024»
di Letizia Francesconi
4 Minuti di Lettura
Mercoledì 21 Febbraio 2024, 02:00 - Ultimo aggiornamento: 22 Febbraio, 09:56

PESARO - Pesaro 2024 ha il suo Albero della vita. Ovvero la Biosfera della vita, ma potremmo anche chiamarla, con tutto il rispetto per la Sfera Grande di piazzale della Libertà, anche la Palla 5.0 dato per il sindaco Matteo Ricci e per il vice Daniele Vimini diventerà l’icona della Capitale della cultura, l’opera simbolo della Pesaro che verrà. Nel frattempo la sfera che viene dal futuro suscita curiosità in piazza del Popolo dove si sta ultimando l’installazione in attesa dell’inaugurazione che si terrà sabato prossimo, 24 febbraio. L’appuntamento è alle 18.30 quando si paleserà quanto la modernissima, super digitale e iper tecnologica installazione sia capace di fare come immagini, contenuti e intrattenimento.

La curiosità

Per ora i numeri sono dalla sua con i suoi 4 metri di diametro e i suoi oltre 2 milioni di led. «La Biosfera è il nostro Albero della vita - hanno spiegato ieri Ricci e Vimini - ovvero il simbolo dell’Expo 2015 di Milano» ed è il modello a cui si sono ispirati insieme allo staff.

E per i dubbiosi, assicura Vimini «la grande sfera, non è un giocattolo made in Cina né un ormai banale videomapping, ma una scultura “viva” che si plasma e si modifica in tempo reale, intercettando quante persone in quel momento popolano la piazza». Un’opera viva, interagibile e in dialogo con la città e la collettività. Così è stata presentata anche da Federico Rossi e Andrea Santicchia, dell’azienda specializzata Artifact studio a cui si deve il progetto o meglio il contenuto vero e proprio che anima la Sfera, che sarà visibile per tutto l’anno. «Un’idea nata un anno fa – ha ricordato il sindaco - insieme a Vimini, quando abbiamo ipotizzato la realizzazione di una sorta di simbolo, e la scelta è ricaduta su una sfera, elemento che torna ripetutamente in città, dalla Palla di Pomodoro alla Sonosfera, dalla pizza Rossini alle ruote delle bici e delle moto della Terra di Piloti e Motori, fino al sole che tramonta sul mare nei giorni del solstizio. Per questo sarà un elemento di design e di alta tecnologia, che ci renderà ancora più attrattivi e competitivi. Un investimento di 650mila euro, ottenuto grazie alle risorse milionarie intercettate dalla Cte Square, Casa delle Tecnologie Emergenti».

Finito l’anno da Capitale della cultura la Biosfera rimarrà, ma non in piazza del Popolo. «Sarà poi compito della prossima giunta a fine 2024 - ha chiosato il sindaco - quello di trovare un’altra collocazione, magari riqualificando un altro asse o piazzetta della città». «Il dopo Pesaro ’24 – ha anticipato l’assessore alla Bellezza – vedrà la Biorfera ripensata ma continuerà ad essere di tutti e per tutti. Vogliamo fin da ora mettere le basi per organizzare un concorso internazionale di idee per ridarle nuova linfa con la creazione di altri contenuti, e a cui potranno partecipare artisti, creativi, designer e musicisti».

Che cosa succederà

Dopo il primo spettacolo interattivo, come ha spiegato Silvano Straccini direttore generale di Pesaro 2024, quasi ogni giorno si alterneranno spettacoli audio-video con un calendario che sarà presentato nel giorno dell’accensione, sempre diverso ma fisso e in certe fasce orarie. Così che chiunque arrivi in piazza del Popolo saprà che ad attenderlo ci sarà l’appuntamento con la tecnologia, che parla il linguaggio di un futuro sempre più prossimo. Praticamente dietro l’angolo.

© RIPRODUZIONE RISERVATA