Baby gang, chi sono i piccoli boss arrestati a Pesaro: fuori dalla scuola, senza lavoro, ostentavano capi e accessori firmati

Baby gang, chi sono i piccoli boss arrestati a Pesaro
Baby gang, chi sono i piccoli boss arrestati a Pesaro
di Luigi Benelli
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Sabato 6 Gennaio 2024, 02:25 - Ultimo aggiornamento: 7 Gennaio, 08:17

PESARO Giovanissimi, ma già con un profilo criminale da piccoli boss sviluppato. Due arresti, estorsioni, droga, minacce e botte in questo cocktail di violenza e reati nel sottobosco dei giovanissimi pesaresi. Gli stessi investigatori, i carabinieri della compagnia di Pesaro, sottolineano che il dato che ha destato «maggior preoccupazione è quello costituito dalla personalità degli indagati, tutti giovanissimi: indifferenti alle regole del vivere sociale; incuranti delle denunce, perquisizioni o ogni altro intervento delle forze di polizia e dall’autorità giudiziaria minorile ed ordinaria».  Tutti i vari interventi delle forze dell’ordine, anziché mitigare le azioni delittuose, inducevano gli indagati ad intrecciare e allargare relazioni e conoscenze nel mondo criminale. Ragazzini determinati a porre in essere azioni violente per difendere il loro ruolo di capi, mediante aggressioni fisiche, con l’utilizzo di mazze e bastoni. E soprattutto già in grado di adottare strumenti o comportamenti per eludere attività investigative. E’ quanto emerge rispetto ai comportamenti dei piccoli boss che sono stati analizzati in questi mesi e che i carabinieri si sono trovati a fronteggiare. Una indagine partita agli inizi dell’estate, lo scorso giugno, e che ha visto l’impiego anche di intercettazioni per ricostruire i fatti che ora vengono contestati.

Traffico di hashish da 5 kg al mese

Due neo maggiorenni, poco più che ragazzini, fuori dalla rete scolastica e disoccupati, ma capaci di gestire un traffico di hashish da 5 kg a testa al mese.

Dunque una capacità di approvvigionamento da vari canali e droga che fruttava svariate migliaia di euro all’ingrosso. Non giravano con auto di lusso, ma con vestiti alla moda, occhiali e scarpe da centinaia di euro. Poi le botte, tante a chi non pagava nei tempi la merce. Droga venduta anche a minorenni e che finiva nei canali di spaccio pesaresi. I carabinieri hanno unito i punti delle varie denunce per aggressione subite dalle vittime. Un clima di terrore che spesso li spingeva a non denunciare, ma c’è anche chi voleva porre un freno e ha trovato la forza di raccontare tutto. Un clima da nota serie televisiva, in cui persino i genitori di ragazzini che avevano debiti di droga, erano pronti a pagare pur di evitare le botte. Nel giro dei ragazzini i due arrestati incutevano timore e spadroneggiavano. Lunedì o martedì gli interrogatori di garanzia, in cui gli arrestati racconteranno la loro versione. Oppure preferendo restare in silenzio avvalendosi della facoltà di non rispondere.

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