Pesaro, l'amministratrice di sostegno sfila 200mila euro dai conti degli anziani e scompare in Perù

L’avvocato Francesco Vitali
L’avvocato Francesco Vitali
di Luigi Benelli
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Giovedì 18 Gennaio 2024, 03:35 - Ultimo aggiornamento: 19 Gennaio, 08:32

PESARO  - Avrebbe alleggerito i conti di tre anziani di una cifra tutt’altro che irrisoria e poi messo insieme il malloppo è scappata a Lima con i soldi. Ieri mattina davanti al Gup è finita la storia del caso di una 41enne peruviana accusata di peculato e di omissione di atti d’ufficio. 

L’accompagnamento

La donna, una Oss, operatore socio sanitario, era stata nominata dal giudice tutelare amministratrice di sostegno di tre anziani pesaresi, tutti ultra ottantenni, non in grado di provvedere a se stessi da soli.

Dunque si era reso necessario un accompagnamento per la gestione. Ma anziché accudirli e sostenerli nel quotidiano, la donna avrebbe messo mano ai loro conti con svariati prelievi e bonifici sottraendo complessivamente circa 200 mila euro. La scoperta di quanto aveva combinato e legata a un suo errore ovvero quello di non aver presentato la relazione al giudice tutelare, che ha quindi informato le autorità competenti. 

L’indagine

La guardia di finanza ha avviato l’indagine e contestualmente i familiari si sono accorti degli ammanchi dai conti correnti dei loro cari. Hanno tentato di rintracciarla, ma lei e i 200 mila euro sarebbero finiti a Lima, questa la destinazione del suo ricco buen retiro. Di qui l'accusa di peculato. «Assisto una anziana pesarese di 85 anni a cui è stata sottratta la somma di 48.468 euro – sottolinea l’avvocato Francesco Vitali del foro di Bologna – sono stati documentati prelievi e bonifici dai conti di persone di cui è comprovata la minorata difesa. Si tratta di un fatto grave, disgustoso, orribile commesso nei confronti di persone deboli, i cui familiari chiedono giustizia. 
«Affronto questo processo perché ritengo sia doveroso cercare di farla rispondere del reato. Se dovesse farla franca avremo davvero perso tutti». I tre fascicoli dovrebbero essere riuniti, ma il primo problema è il fatto che la donna sia a Lima. Un contesto in cui l’ipotesi di non luogo a procedere potrebbe essere plausibile per l’irreperibilità della donna. 

Le ricerche

Ma l’avvocato Vitali non mollerà: «Ritengo che si possa comunque esercitare l’azione penale in quanto in base all’articolo 420 bis comma ter del codice di procedura penale. Siamo nel caso in cui l’imputato si è volontariamente sottratto alla conoscenza della pendenza del processo scappando a Lima». L’imputata è difesa dall’avvocato Stefania Fiondi del foro di Pesaro. Prossima udienza il 31 gennaio per definire l’eventuale rinvio a giudizio e riunione dei procedimenti, o il non luogo a procedere.

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