«Nuovo ospedale di Pesaro in ritardo, la Regione aggiorni il patto». I dem Biancani e Vitri presentano un’interrogazione sui tempi

«Nuovo ospedale di Pesaro in ritardo, la Regione aggiorni il patto».
«Nuovo ospedale di Pesaro in ritardo, la Regione aggiorni il patto».
di Miléna Bonaparte
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Giovedì 15 Giugno 2023, 18:35 - Ultimo aggiornamento: 18:37

PESARO Accordo tutto da rifare quello per il nuovo ospedale di Muraglia, la Regione non ha rispettato tempi e contenuti del cronoprogramma, si torna quindi al punto di partenza. A sostenerlo è il vicepresidente del consiglio regionale Andrea Biancani (Pd) che ha presentato un’interrogazione alla giunta Acquaroli per mettere in primo piano la necessità di aggiornare il patto firmato il 17 ottobre scorso da Regione, Comune di Pesaro, ex azienda ospedaliera Marche Nord e vecchia Asur. Impegni che avrebbero dovuto varare l’iter per la realizzazione dell’ospedale di Pesaro, compreso il trasferimento dei servizi psichiatrici della cittadella di via Lombroso per lasciare spazio al cantiere dei lavori, da aprirsi a fine 2024. Ma neppure la tappa iniziale, quella del bando dei progetti entro il 2022, è andata in porto.


Le motivazioni


«L’incapacità di programmare e l’assenza di visione politica sono le cause del mancato rispetto da parte della Regione di quell’accordo di programma - lamenta Biancani -. Dopo appena sette mesi sono già saltati i tempi e i contenuti, per questo è urgente aggiornare il patto, come sollecito nell’interrogazione presentata insieme alla consigliera Micaela Vitri e a tutto il gruppo d’opposizione Pd». La road map della Regione è saltata. «Non è stato ancora bandito il concorso per la progettazione del nuovo presidio ospedaliero di Muraglia previsto entro il 31 dicembre 2022 e da realizzare con fondi di Stato e Regione - fa notare il consigliere di minoranza -. Si registrano inoltre ritardi per le strutture nel distretto di Pesaro, come Ospedali di comunità e Case di comunità finanziati invece dal Pnrr». Nel frattempo l’Azienda sanitaria territoriale ha deciso di cercare strutture private in affitto per i servizi psichiatrici di Muraglia e il distretto. 

L'appello


«Piuttosto che investire risorse per pagare le locazioni, si acceleri l’iter dei progetti Pnrr e del recupero del San Benedetto, ancora fermo al palo», è l’appello di Biancani. «L’accordo prevedeva che l’Asur, oggi Ast Pesaro Urbino, avrebbe trasferito entro il 30 settembre 2024 il polo per la salute mentale di via Lombroso e alcune strutture attualmente a Muraglia per fare spazio al cantiere del nuovo ospedale. Ma non risultano ancora approvati i progetti per l’Ospedale di comunità di Mombaroccio e per la Casa della comunità di Galantara dove si pensava di trasferire i posti letto delle strutture residenziali psichiatriche. Così come si registrano problemi per la nuova sede del distretto sanitario di Pesaro, la Rsa Santa Colomba e l’ospedale di Fano». 
Secondo il protocollo di ottobre, le comunità protette maschile e femminile sarebbero dovute andare nell’Ospedale di comunità di Mombaroccio, la Struttura residenziale riabilitativa al Galantara, il reparto di Psichiatria all’ospedale di Fano, mentre il Centro di salute mentale e gli altri servizi di assistenza domiciliare avrebbero trovato sede nel nuovo distretto sanitario da localizzare, infine la Rsa Tomasello sarebbe stata trasferita a Santa Colomba. «È chiaro che il cronoprogramma è saltato e ora l’Ast ha deciso di ricorrere a una soluzione alternativa, come dimostra la determina del 23 maggio del commissario straordinario per la ricerca di locali privati in affitto».

Si prevedono «cinque lotti separati – precisa Andrea Biancani - che comporteranno lo spezzettamento dei servizi psichiatrici nel territorio, con ulteriori disagi per i pazienti, le loro famiglie e lo scarso personale rimasto». 


L’individuazione


Si individua in uno dei comuni del distretto il lotto 1 per la Rsa Tomasello, a Pesaro il lotto 2 per l’assistenza domiciliare, il servizio Umea e il Punto unico d’accesso, a Pesaro il lotto 3 per la Struttura residenziale riabilitativa, a Pesaro il lotto 4 del Centro di salute mentale e il lotto 5 delle Comunità protette in uno dei comuni del distretto. Insomma, stando a Biancani, sembrerebbe proprio che si debba ripartire da zero. 
 

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